REGGIO EMILIA – Erano sepolti in questo terreno, nelle campagne di Reggio Emilia, in località Ghiardello: ordigni bellici di vario tipo risalenti alla seconda guerra mondiale, ancora inesplosi. Gli artificieri hanno lavorato per due giorni per rimuoverli e mettere la zona in sicurezza: in 48 ore ne sono stati raccolti una ventina, una quantità inusuale per ritrovamenti di questo genere.
L’area è di proprietà dell’azienda agricola ‘La Rubina’. Il primo ritrovamento risale al 17 settembre: sei congegni esplosivi che si è deciso immediatamente di spostare. Ma quando, qualche giorno dopo, le operazioni sono cominciate si è scoperto che sotto terra c’era molto di più: altri ordigni, tutti inesplosi. E’ stata sempre la prefettura di Reggio a coordinare le operazioni di recupero. Sul posto la polizia e gli artificieri dell’esercito arrivati da Piacenza, oltre agli operatori della Croce Rossa, che sono stati coinvolti anche se la situazione non era considerata allarmante.
Il materiale è stato trasferito alla cava di Villalunga di Casalgrande per essere fatto brillare. Nel corso della giornata sono terminate le operazioni di bonifica.