REGGIO EMILIA – La pandemia ha avuto effetti anche sul mondo del volontariato, che da sempre fa della partecipazione il suo fulcro. Dopo due anni le attività stanno piano piano ritornando alla normalità, ma ora bisogna fare i conti con gli aumenti legati ai costi dell’energia. A soffrire maggiormente sono i centri sociali, luoghi per eccellenza di aggregazione, che faticano a far fronte ai rincari. Per evitare chiusure o limitazioni delle attività il Comune si è già messo al lavoro.
 “Stiamo mettendo in campo una serie di misure di sostegno. La prima, già attiva, riguarda la possibilità di chiedere tramite una modulistica, che si può trovare sul sito di Iren Ambiente, una scontistica per la Tari. Sarà pari al 50% della quota variabile sull’intero anno che va richiesta entro il 30 settembre da parte delle Aps e delle associazioni di volontariato”, spiega l’assessore alla partecipazione del Comune di Reggio Lanfranco De Franco. “Riconoscendo il valore sociale del mondo del volontariato e delle associazioni di promozione sociale viene riconosciuta questa possibilità. Sapendo che la Tari non è magari la bolletta più gravosa, a contrario di quelle relative ai costi energetici, ma intanto iniziamo da lì”.
Un punto di partenza per aiutare le associazioni di volontariato a continuare il loro servizio, già messo a dura prova dall’emergenza sanitaria degli ultimi due anni. “Le associazioni che già in buona parte escono da questa pandemia indebolite perché molte hanno dovuto sospendere le loro attività per quasi due anni. Alcune hanno dovuto aspettare che passasse la tempesta e adesso si trovano in una anche economica complicata. Il rincaro delle bollette pesa tantissimo”, chiosa Federica Severini del Csv, Centro di Servizio per il Volontariato.
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