REGGIO EMILIA – Proseguono gli accertamenti e il lavoro di bonifica nella zona interessata dal devastante incendio scoppiato in via due Canali a Reggio nello stabilimento Inalca del Gruppo Cremonini, andato completamente distrutto assieme a oltre 1.300 tonnellate di prodotti alimentari freschi, carne e surgelati. Bruciato anche il magazzino Quanta dove erano stoccate le materie prime della cooperativa Cirfood.
Le prime analisi sull’impatto ambientale curate da Arpae, hanno certificato che dal tetto di quello che ora è uno scheletro annerito, sono caduti frammenti di cemento-amianto che si sono sparsi sul terreno in un ampio raggio. Il Comune ha diffuso un appello per segnalare ritrovamenti al numero della polizia locale di Reggio 0522 4000. Al momento sono state circa una trentina le segnalazioni arrivate dai cittadini.
In particolare un signore che ha fatto visita all’anziana madre che abita in via Liguria, oltre il Parco della Resistenza che è stato chiuso, ha trovato sul balcone diversi pezzi grigiastri. Un’altra segnalazione ha riguardato altri frammenti di diversa grandezza piombati sulla pista ciclopedonale.
Segnalazioni sono arrivate anche da via Ferravilla e via Belotti. Le informazioni raccolte dagli agenti della polizia locale sono state trasmesse agli addetti della Protezione civile comunale che a loro volta segnalano ai tecnici Iren che materialmente provvedono al recupero di questi brandelli potenzialmente tossici.
Le fiamme domate a fatica dai vigili del fuoco sarebbero partite accidentalmente, la Procura di Reggio ha aperto un fascicolo d’inchiesta, le indagini sono della squadra mobile e non è escluso che venga disposta una ulteriore perizia tecnica per fare piena luce sul disastroso incendio.
Bonifica attorno allo stabilimento Inalca, parla il sindaco Massari. VIDEO
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