REGGIO EMILIA – “Ci aspettiamo, con questo tipo di intervento, di rivitalizzare il quartiere. Uno spazio che dovrà ricucire questa parte di quartiere”. A parlare è Luca Torri, amministratore delegato della società di trasformazione urbana Stu Reggiane. L’idea di un rilancio per gli spazi dell’ex mangimificio Caffarri risale al 2016 ma il momento della metamorfosi sembra avvicinarsi soltanto ora. Stiamo parlando di una delle tante strutture dismesse del quartiere Santa Croce.
La parte originaria dello stabilimento un tempo era la falegnameria delle Officine Reggiane. Di carattere culturale saranno prossimamente le attività ospitate dallo stabile, che esteticamente resterà un esempio di archeologia industriale. “Siamo in procinto di pubblicare la gara”, afferma Torri.
I proprietari hanno concesso al Comune l’utilizzo dell’immobile per un periodo di vent’anni, ottenendo in cambio l’esenzione dall’Imu. Una parte dell’edificio diventerà la sede di Remida, il ‘Centro di riciclaggio creativo’ curato dalla Fondazione Reggio Children.
I tubi all’interno dei quali viaggiava la posta pneumatica faranno invece da complento d’arredo negli spazi in cui si insedierà l’associazione teatrale MaMiMò, che per i propri spettacoli sarà libera di utilizzare il cortile esterno, aperto su via Gioia e via Tonale.
Con lo sport ha a che fare il terzo inquilino, si tratta dell’associazione Taekwondo che inizialmente era stata destinata a un capannone, sempre nei dintorni, uscito però dal progetto denominato “Riuso”.
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