REGGIO EMILIA – “Innanzitutto Enia vuole rilanciare – disse Federico Ferretti, Responsabile del ciclo idrico di Enìa – l’utilizzo dell’acquq dell’acquedotto come potabile. In secondo luogo, con l’utilizzo dell’acqua del rubinetto, consentiremo un minore utilizzo di plastica perché l’acqua del rubinetto la consideriamo a chilometro zero”.
Questo era l’obiettivo dichiarato all’inagurazione del primo distributore di acqua pubblica della nostra provincia. Era il 29 maggio 2009: il ‘capostipite’ è il distributore di via Gabelli, in città, accanto alla Centrale idrica Reggio Est. Il bilancio a 15 anni di distanza è positivo seccondo Arca, la società che li gestisce, società mista pubblico/privato costituita in seguito all’aggiudicazione della gara pubblica indetta da Atersir. In totale in provincia ora sono 46 i distributori di acqua pubblica, l’ultimo è stato inaugurato lo scorso 11 luglio a Santa Vittoria di Gualtieri.
‘Una scelta – dice Arca – vincente anche sotto il profilo ecologico’. Nel corso del primo semestre 2024, balza all’occhio il dato del consumo medio giornaliero (0,9 mc al giorno, pari a 900 litri) e il totale di circa 7.400mc di acqua distribuita in 6 mesi. Per fare un paragone utilizzando un tema in questi giorni di stretta attualità, sono praticamente l’equivalente di 3 piscine olimpioniche. Il potenziale risparmio consiste in quasi 5 milioni di bottiglie di plastica da un litro e mezzo che non sono state né acquistate né gettate (pari a 173 tonnellate), di 328 tonnellate di petrolio non consumate, di 2.934 mc di acqua risparmiata nel ciclo produttivo, e di 449 tonnellate di CO2 non emesse. C’è poi il risparmio economico per le famiglie, che era stato stimato in oltre 200 euro in un anno.
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