REGGIO EMILIA – Nato nel 1884, l’Istituto regionale per ciechi “Garibaldi”, con sede in via Franchetti a Reggio, svolge un prezioso servizio di assistenza scolastica e post-scolastica ad alunni ciechi o ipovedenti, nella fascia 0-19 anni. Oggi il suo impegno è teso a favorire l’autonomia personale grazie a diverse consulenze. La musicoterapia, la psicologia, la pedagogia, l’informatica. Ogni disciplina utile ad assicurare un inserimento il più completo possibile degli alunni con disabilità visive viene presa in considerazione.
L’Istituto, uno dei più antichi enti benefici, ha eletto un nuovo consiglio di amministrazione ed un nuovo Presidente. Si tratta di Stefano Tortini, che subentra al presidente uscente Sergio Govi. E’ un avvocato reggiano non vedente di 44 anni, dipendente Protezione civile della Regione Emilia-Romagna, nominato dall’ Unione italiana ciechi e ipovedenti, che sarà affiancato dalla vicepresidente Maria Sala, dirigente scolastica dell’istituto D’Arzo di Montecchio, e dall’avvocato e professore associato a UniMoRe Simone Franzoni, nominati da Provincia e Comune di Reggio.
“Cercheremo di mantenere i servizi- ha commentato il neo Presidente Tortini- la loro qualità e di ampliarli ulteriormente in modo da essere il più utile possibile alle persone che hanno questo tipo di problematiche”. Il Garibaldi possiede anche diversi immobili, come il Pascal di Rivalta o lo Spallanzani di via Franchetti, accanto alla propria sede. Edifici che sono stati concessi in affitto alle scuole per finanziare le proprie attività.
Nel suo saluto il presidente nazionale dell’Unione italiana ciechi, Mario Barbuto, ha ribadito il pieno sostegno al “Garibaldi”, che rappresenta – ha spiegato- una eccellenza nazionale ricoprendo un ruolo fondamentale per bambini e ragazzi, ma anche nel grande progetto di riorganizzazione degli istituti per ciechi in Italia. Un auspicio conidviso dalle istituzioni locali.
“Diamo il benvenuto al nuovo Consiglio- ha aggiunto la Vice Presidente della Provincia, Ilenia Malavasi- che dovrà affrontare nuove sfide legate prima di tutto alla riorganizzazione dello Statuto e ad allargare e coinvolgere i genitori che vogliono giustamente fare sentire la loro voce”.
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