REGGIO EMILIA – Non c’è pace per il Monumento ai Concordi, nel cuore dei Giardini Pubblici di Reggio. La recinzione posta dal Comune non ha impedito agli incivili di usare questa preziosa testimonianza dell’epoca romana come un bidone della spazzatura. L’opera, un imponente recinto funerario rettangolare, venne ritrovata a Boretto nel 1929 durante lo scavo di un canale di bonifica. E’ dedicata agli esponenti della Gens Concordia, prestigiosa famiglia della comunità di Brixellum, oggi Brescello: i due fratelli Caio Concordio Primo e Caio Concordio Rheno, rappresentati sulla stele, avevano ricoperto magistrature pubbliche.
L’età presunta di realizzazione del monumento è il primo secolo dopo Cristo. Dopo il ritrovamento la Soprintendenza dispose il trasporto e la collocazione nei Giardini Pubblici di Reggio. Nel 2005 venne realizzata la copertura in legno e vetro a protezione dalle intemperie. Le panchine lungo il perimetro hanno la funzione di creare uno spazio didattico per accogliere i visitatori e gli studenti, circa 1.500 all’anno. Lo scorso anno l’Amministrazione comunale aveva affidato ad una equipe di operatori specializzati i lavori di pulitura e restauro per valorizzare il complesso funerario, danneggiato in parte dal tempo e in parte a causa di una serie di atti vandalici. Un intervento da 26 mila euro.
Per evitare il ripetersi di tali spiacevoli episodi, intorno al monumento, su richiesta della Soprintendenza, è stata predisposta una recinzione temporanea, in attesa di un intervento di protezione più strutturato. Oggi la rete metallica è in parte divelta. Oltre ci sono gli oggetti buttati da chi passa ai Giardini Pubblici: cartacce, lattine, cocci di vetro e pacchetti vuoti di sigarette che trasformano una delle testimonianze archeologiche più importanti del territorio in una sorta di pattumiera a cielo aperto. Il comune ha annunciato che a breve i rifiuti saranno raccolti e l’opera sarà ripulita.
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