REGGIO EMILIA – Reggio Emilia è la prima della classe nell’edizione 2024 di “Ecosistema Urbano”, indagine annuale sulla qualità della vita realizzata da Legambiente e Ambiente Italia e pubblicata sul Sole24Ore. A trainare la pagella ‘verde’ di Reggio, cha ha un punteggio di 80,6 su 100, sono sicuramente le piste ciclabili: la nostra città è prima con 48,14 metri ogni 100 abitanti, in miglioramento rispetto ai poco più di 40 dell’anno scorso. A fare da contraltare però il numero di auto circolanti: Reggio in questo caso è invece all’ultimo posto con 88 auto ogni 100 abitanti e un incremento significativo rispetto alle 70 dell’anno precedente. Dunque le infrastrutture verdi ci sono, ma probabilmente sono poco utilizzate dai cittadini.
“Per diminuire il numero di auto circolanti e incentivare l’uso della bicicletta è imperativo garantire la sicurezza dei ciclisti e una manutenzione adeguata delle piste ciclabili – spiega il presidente di Legambiente Reggio Emilia, Bokar Diop – Infine è fondamentale che la città preservi e tuteli le aree verdi e i boschi esistenti”.
Reggio Emilia è comunque nona con 60 alberi ogni 100 abitanti in aree pubbliche. La classifica si basa su 90 indicatori, suddivisi in 5 macro aree rilevanti sul piano ambientale: aria, acqua, rifiuti, ambiente in generale e mobilità. Per quanto riguarda l’aria si registra un miglioramento nei livelli di inquinamento atmosferico, ad eccezione dell’ozono: la nostra città resta comunque 74esima per le Pm10. La percentuale di rifiuti raccolti in modo differenziato è aumentata dall’81,9% all’83,8%, posizionando Reggio Emilia in quinta posizione. Ma anche in questo campo c’è una nota negativa: siamo in fondo alla classifica (posto 101) nella produzione complessiva di rifiuti, che è cresciuta: ogni reggiano produce in media 661 chili di rifiuti all’anno. Il trasporto pubblico locale ha visto un incremento, con i passeggeri aumentati da 91 a 102 viaggi pro-capite annui.
Tornando alla classifica generale un anno fa Reggio Emilia era al quinto posto, e due edizioni fa al quarto: si registra dunque un salto in avanti, frutto di un miglioramento complessivo delle performance ambientali della città, ma in alcuni campi in particolare c’è ancora tanta strada da fare.

Il sindaco Marco Massari
Oggi ho ritirato a Roma il premio nazionale riservato alle città con i migliori ecosistemi urbani.
Reggio Emilia è risultata, dall’indagine di Legambiente e Ambiente Italia pubblicata oggi su Il Sole 24 Ore, la migliore tra le città italiane per attenzione all’ambiente, in una classifica che fotografa attraverso 20 parametri statistici le performance green di 106 città.
Ricevere un riconoscimento come questo fa piacere, dà conto di uno sforzo collettivo, è un premio dato a tutta la città e testimonia quanto la cultura della sostenibilità si stia radicando nei nostri territori.
Significa anche che le amministrazioni precedenti hanno lavorato bene in questa direzione. Ringrazio in questo senso in particolare Carlotta Bonvicini, assessora all’ambiente nella precedente giunta, che mi ha accompagnato oggi insieme all’assessore alla rigenerazione urbana Carlo Pasini.
Le classifiche, per quanto lusinghiere, hanno però un peso nella misura in cui aiutano a fare un bilancio. Sono utili a riflettere sui punti di forza e sulle criticità a cui dobbiamo fare fronte.
E per questo oltre all’impegno della amministrazione, che non mancherà, occorre un diffuso senso di responsabilità da parte di tutti: è un punto partenza e non certo un punto di arrivo.
Godiamoci comunque questo premio ed andiamo avanti su questa strada con la consapevolezza che si può fare ancora meglio.
L’assessora Carlotta Bonvicini
Le classifiche servono a spronare i territori a fare sempre di più, sfidandosi fra città ma anche prendendo spunto le une dalle altre.
Quello di Legambiente è uno spaccato che ci dice che stiamo provando ad andare nella direzione giusta, ma anche che c’è ancora tanto da fare.
88 auto ogni 100 abitanti sono troppe, il consumo di suolo deve cessare, la qualità dell’aria deve migliorare, i rifiuti prodotti devono diminuire. Sono sfide che dobbiamo affrontare insieme, cittadini, amministrazioni ed enti sovraordinati, con l’auspicio che tutto il Paese arrivi a remare compatto in una direzione nuova.
Con i piedi ancora in ammollo dopo la settimana passata denunciamo la necessità di investimenti importanti per la decarbonizzazione e chiediamo e continueremo a chiedere una legge nazionale sul consumo di suolo.












