REGGIO EMILIA – Resta in moto la macchina dell’accoglienza reggiana rivolta a chi fugge dal conflitto. Le persone già accolte da noi sono una cinquantina. Dieci quelle prese in carico nel percorso di accoglienza straordinaria attivato dalla prefettura.
***
Finora quasi tutti i nuclei famigliari che hanno trovato ospitalità nel reggiano sono arrivati autonomamente ricongiungendosi con famigliari che qui vivono da tempo. Si tratta di donne con figli. Quattro le mamme che, coi rispettivi bambini o adolescenti al seguito, sono ora seguite attraverso il sistema dei Centri di accoglienza straordinaria. Coordinato dalla Prefettura, è il circuito chiamato a fornire ospitalità a rifugiati e richiedenti asilo. A Reggio i gestori sono due reti di imprese del sociale con capofila le cooperative L’Ovile e Dimora D’Abramo. Proprio quest’ultima si sta occupando di queste prime quattro famiglie, per un totale di dieci persone, che hanno fatto richiesta di alloggio rivolgendosi alla questura. In totale i posti disponibili sul nostro territorio sono 400 se si considera anche i circa duecento dei progetti cosiddetti Sai, di competenza dei comuni.
Circa sedici le famiglie che restano alloggiate presso parenti o amici di questi oppure ancora parrocchie. I numeri degli arrivi sono destinati ad aumentare. L’alto commissariato Onu stima che siano un milione le persone che già hanno attraversato il confine. Una cifra che potrebbe raddoppiare nel giro di due settimane. In Italia ne sono attese per i prossimi giorni almeno 800mila. Il fatto che la nostra provincia conti 4300 cittadini ucraini ne fa una delle mete principali di chi ha deciso di lasciare le zone di guerra.











