REGGIO EMILIA – La Reggio che si ferma per Ferragosto sembra una città in attesa. Una città che aspetta azioni e fatti concreti, che ha fiducia nel futuro ma è un po’ inquieta. Come in un gioco estivo, in un passatempo leggero, potremmo dire che alcune cose aiuterebbero. Sarebbe utile, per fare un esempio, se per una settimana l’assessore che si occupa di mobilità prendesse autobus e treni locali, se sperimentasse di persona la qualità del servizio, i ritardi, le zone e gli orari non coperti dal servizio.
Sarebbe utile se un manager di Poste Italiane facesse la coda all’ufficio postale e se un dirigente d’azienda trascorresse qualche giorno in fabbrica con i suoi operai per condividere con loro le temperature roventi che si raggiungono all’interno di certi capannoni. Sarebbe bello se chi si occupa di asfaltature percorresse le nostre strade in sella a una bicicletta, per contare le buche e saggiarne la profondità, e se chi ha la delega alla manutenzione dei parchi facesse di persona la verifica delle panchine, delle staccionate e dei giochi per i bambini.
Se un qualunque esponente del governo nazionale bussasse alla porta di un ambulatorio medico per chiedere se va bene così. Tante altre cose sarebbero belle e utili, ma non vogliamo tenerla lunga, nè scadere nel populismo. E’ solo un piccolo passatempo estivo. Buon Ferragosto.
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