REGGIO EMILIA – Papà Emmanuel non dimentica, e con lui tutta la famiglia Agyemang. E così questa mattina, a sei anni esatti dalla morte del 14enne Sylvester, i parenti del ragazzino si sono riuniti per qualche minuto di silenzio e riflessione nel luogo in cui avvenne l’incidente mortale per il giovanissimo: viale Piave a Reggio, dove il 13 gennaio 2014 era ancora attiva la fermata del bus di Porta Santa Croce poi spostata qualche metro più avanti. Proprio dal bus, un jumbo di Seta lungo 18 metri con cui era partito da Rubiera, stava scendendo Sylvester quando cadde battendo la testa sul marciapiede. Non ci fu nulla da fare. Un incidente provocato dal fatto che lo zainetto dello studente era rimasto impigliato in una maniglia del portellone.

Dalla vicenda è scaturito un processo, con la sentenza di primo grado arrivata lo scorso luglio: otto mesi di reclusione con pena sospesa per Giuseppe Picone, l’autista in quel momento alla guida del bus accusato di concorso in omicidio colposo. La procura aveva chiesto infatti la condanna anche per l’allora responsabile della manutenzione del parco mezzi di Seta Maurizio Coli che è stato assolto. Papà, mamma e fratelli di Sylvester da qualche anno si sono trasferiti in Inghilterra. Ogni 13 gennaio il padre torna qui per ricordare il primogenito.














