REGGIO EMILIA – Il progetto di riqualificazione pensato dal Comune per dare un nuovo volto a via Paradisi, nel quartiere della stazione storica, sta dividendo i residenti. Un comitato di cittadini che lo contestano si è formato venti giorni fa e nel pomeriggio di ieri si è svolto un primo incontro pubblico, che ha raccolto una cinquantina di partecipanti.
“Per me, questa è una rapina”. Lo stato d’animo della signora Dora è condiviso da diversi residenti che, come lei, abitano al civico 6 in qualità di proprietari. La loro palazzina è compresa nei tre edifici che il Comune è intenzionato a ristrutturare attraverso un piano che prevede l’acquisto delle abitazioni, per poi realizzare 58 appartamenti di edilizia residenziale pubblica. Se Dora afferma il proprio rifiuto a un confronto, improntato al dialogo si annuncia il comitato di cittadini nato lo scorso 17 giugno. “Esproprio” è la parola che crea maggiori timori.
Sotto il porticato, dopo gli interventi dei promotori del comitato, prende la parola anche un inquilino del civico 10 che sottolinea la presenza di amianto nei materiali di costruzione e la conseguente necessaria bonifica. Una proprietaria che rifiuta di parlare ai microfoni di Tg Reggio confida però che da quando si è trasferita sette anni fa in zona Quinzio, non vede l’ora di disfarsi del suo appartamento.
Chi invece si trova bene in via Paridisi – e ce ne sono – è molto preoccupato per un’operazione che comunque vada stravolgerà le loro vite. E’ il caso di Marisa De Tomasi, che ha 87 anni, 36 dei quali vissuti al civico 6: “Io qui ci sto benissimo, per la mia età ho tante opportunità e tante comodità, compresa mia figlia che abita a 100 metri”. Zhang Lu abita al terzo piano e al piano terra gestisce una scuola di lingue. E’ spaventato dalle tempistiche del cantiere: “Come faccio a dare da mangiare ai miei due figli, in questo periodo?”.
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