REGGIO EMILIA – “Non è intenzione della Diocesi costruire e nulla è stato fatto in tal senso”: è il passaggio chiave di una lettera indirizzata dal vescovo Massimo Camisasca ai sacerdoti, ai diaconi e ai membri del Consiglio espiscopale e del Consiglio presbiterale sul piano particolareggiato di via Francia, di fronte al Conad Le Querce.
Una lettera addolorata, a tratti aspra, in cui il monsignore risponde all’appello pubblico lanciato da un centinaio tra associazioni e persone a rinunciare all’intervento edilizio. 2Mi addolora che alcuni sacerdoti e diaconi abbiamo appoggiato questa assurda polemica – scrive Camisasca – non credo di meritare questa mancanza di fiducia e di rispetto”.
Nel merito, il vescovo ha spiegato di aver ereditato dai suoi predecessori il piano urbanistico che prevede nel complesso 87 appartamenti, un supermercato, uffici e parcheggi. Ma, assicura Camisasca, “non esiste nessun progetto di costruzione, nessuna domanda di costruire, nessun tecnico incaricato della progettazione perché non è mai stata mia intenzione costruire alcunché”. Dure le parole conclusive: “Rimane la mia amarezza e il mio stupore per coloro che fanno di queste questioni un uso ideologico contro la propria Chiesa e in particolare contro la curia”.
Il 6 dicembre scorso, in una nota per i mezzi d’informazione, l’economo della Diocesi, Gian Pietro Menozzi, si era espresso in termini apparentemente diversi. Menozzi aveva escluso intenti speculativi, sottolineando però che “eventuali rinunce e fuoriuscite dagli accordi sottoscritti riverbererebbero effetti negativi e danni economici definitivi a tutti i comproprietari che nell’area hanno investito i risparmi di una vita”.
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