REGGIO EMILIA – In provincia di Reggio, secondo i dati dell’ufficio immigrazione della questura, ci sono 66mila permessi di soggiorno validi, 66mila cittadini di diverse nazionalità quindi regolari sul nostro territorio. Nel 2023 sono state circa 20 mila le pratiche lavorate, 17 mila i permessi consegnati: un terzo appartengono a cittadini che per la prima volta ne hanno fatto richiesta, i restanti 2/3 sono rinnovi. Si tratta per la maggior parte di “migranti economici”, che vengono nel nostro Paese per trovare un lavoro e una vita migliore, ma ci sono anche le richieste di carattere umanitario, di chi fugge da un Paese in guerra ad esempio. 2.550 le richieste di protezione temporanea avanzate dall’inizio del conflitto da cittadini ucraini. “Sono stati prorogati fino al 13/12 e con il 2024 dovranno essere rinnovati”, sottolinea il vicequestore Francesco Baiano, dirigente ufficio immigrazione.
2.400 invece le richieste di protezione internazionale o asilo politico nel 2023, di cui ad oggi solo 250 riconosciute. Il lavoro per gli agenti agli sportelli non manca certo. I tempi per ottenere i documenti variano molto e a volte i cittadini devono presentarsi diverse volte per completare le pratiche. “I tempi normalmente sono brevi, 60-90 giorni, ma possono protrarsi fino a 6 mesi se ci sono difficoltà”.
Un permesso di soggiorno può anche venire negato e inizia allora la procedura di espulsione. Espulsione che avviene anche se si viene fermati a un controllo e si risulta irregolari. “Dall’inizio dell’anno ci sono state 120 espulsioni dal territorio nazionale”. 14 persone, ritenute pericolose, sono state rimpatriate dagli stessi agenti dell’ufficio immigrazione, 18 accompagnate ai centri di permanenza per il rimpatrio in tutta Italia. Ci sono poi le misure intermedie come il ritiro del passaporto con obbligo di firma, 13 nel 2023. 73 gli ordini di allontanamento del questore, solo il 10% è stato ottemperato. “Siamo una provincia multiculturale per provenienza, in generale comunque la maggior parte è regolare”.
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