REGGIO EMILIA – Il proprietario potrà farci quello che più desidera: da uffici di pregio a negozi, da un albergo a ristoranti a residenze. L’edificio non ha vincoli urbanistici, l’unico limite è il benestare della Soprintendenza, visto che lo stabile è stato dichiarato “di interesse storico-artistico”. La sede della Banca d’Italia di Reggio va verso la vendita. Non trapelano i dettagli dell’accordo, che deve ancora essere perfezionato: l’ipotesi è che il rogito possa avvenire entro un mese circa. A farsi avanti è stato un imprenditore di Pordenone che, appunto, potrà disporre come crede dell’edificio una volta acquistato, anche se lo stabile di piazza Martiri del 7 luglio è tra le sedi della Banca d’Italia ritenute di pregio storico tra le cinquanta e oltre messe in vendita negli ultimi anni.
Prima della sede di Reggio, già altre in Emilia Romagna sono state vendute: Modena e Parma ad esempio. Nell’attesa del perfezionamento dell’acquisto, la filiale regionale di Bologna a cui, in questi anni di chiusure, sono stati affidati i servizi prima in capo alle sedi provinciali, ha interrotto il rapporto di comodato d’uso gratuito che era in atto col Comune di Reggio e che ha visto, negli ultimi due anni scolastici, utilizzare l’edificio di piazza Martiri del 7 luglio come scuola: l’ambito era il progetto “Scuola diffusa” premiato a livello nazionale, pensato come strategie contro la riduzione degli spazi utilizzabili imposta dalla pandemia. La chiusura della sede reggiana era rientrata nella seconda tranche di dismissioni, quella iniziata nel 2015. Una quindicina di anni fa le sedi erano circa cento in tutta Italia, oggi sono 39.
L’edificio di piazza Martiri del 7 luglio copre una superficie lorda di 4.791 metri quadrati. E’ stato costruito nel 1924 e ristrutturato nel 1960.
Aggiornamento 9 agosto 2022
L’immobile è stato venduto alla società Penta Investments, con sede a Pordenone, che ha come amministratore unico Edoardo Onofri.
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