REGGIO EMILIA – Immobili per 370 milioni di euro e partecipazioni per altri 55: non ci sono solo Max Mara e il Credem a dare soddisfazioni ai Maramotti. Anche Unity RE, la società della famiglia che opera nel settore immobiliare, va a gonfie vele. Nel 2021 Unity, guidata dal presidente Romano Simonazzi e dal consigliere delegato Claudio Marchetto, ha registrato ricavi in crescita a quasi 42 milioni, con un utile netto di 4,5 milioni.
La società ha sede in via Mazzacurati, dove si trovano anche gli stabilimenti di Manifatture del Nord e di Marina Rinaldi. Controlla la Società agricola Maramotti Lombardini e Notarie srl, ma i ricavi derivano quasi interamente dai canoni d’affitto che incassa. Gli immobili sono concentrati prevalentemente in Italia, ma circa il 20% delle entrate è realizzato all’estero. Unity RE ha una succursale in Portogallo e possiede immobili a Londra, in Old Bond Street, nel prestigioso quartiere di Mayfair. L’anno scorso ha acquistato per quasi 18 milioni di euro anche un immobile commerciale in via della Spiga a Milano.
Tra le partecipazioni, va segnalata quella in Credemholding, pari al 4,8% della finanziaria che controlla il Credem. Si tratta di 800mila azioni che in giugno hanno permesso alla società di incassare 2,4 milioni di euro di dividendi. Nonostante l’attivismo in Italia e all’estero, l’immobiliare della famiglia Maramotti non dimentica certo Reggio. Proprio l’anno scorso Unity RE ha sottoscritto un contratto di affitto di ramo d’azienda della durata di 3 anni per rilanciare l’attività di ristorazione del Caffè Arti e Mestieri, in via Emilia San Pietro, che rischiava la chiusura definitiva dopo l’addio dello chef Gianni D’Amato.
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