Reggio Emilia, una piazza per Kobe Bryant a un anno dalla morte. VIDEO

REGGIO EMILIA – Si può essere leggende anche in vita. Kobe Bryant infatti lo era anche prima di morire, a soli 41 anni, assieme alla figlia, in un incidente in elicottero causato dalla nebbia. E una leggenda è tale perché pezzo dopo pezzo i luoghi in cui è cresciuta, ha vissuto, ha conosciuto persone, hanno contribuito a crearla.

A un anno dal decesso, in California, del mito dei Lakers – era il 26 gennaio 2020 – la Gazzetta dello Sport dedica un numero speciale di Sport Week proprio a Kobe e all’Italia che era in lui, con Reggio Emilia protagonista. Seguendo il padre Joe, anche lui cestista, il futuro asso dell’Nba visse nel Belpaese dai 6 ai 13 anni: Rieti, Reggio Calabria, Pistoia e, appunto, Reggio Emilia nell’ultimo biennio.

Era un ragazzino che sognava, come tanti, e che come tanti si allenava al campetto. A Montecavolo, per l’esattezza. E come tutti i ragazzini del mondo, qui ha stretto quelle amicizie che l’hanno poi accompagnato per il resto della sua breve vita. Kobe Bryant a Reggio ha sempre continuato a volere bene, non mancava occasione di citarla, amava l’Italia e parlare in italiano. I legami più forti sono spesso fatti di piccole, semplici cose. Un amore ricambiato, e che adesso diventa omaggio e ricordo.

Reggio viene citata e Reggio si prepara, il 26 gennaio, a raccontare e ricordare a sua volta Kobe nel primo anniversario della morte: con l’inaugurazione di una mostra dal titolo ‘Reggiano Forever’, con un podcast che avrà le voci, tra gli altri, di Gianluca Gazzoli e Max Collini; con un evento al palazzetto dello sport cui parteciperanno il ‘nostro’ Nicolò Melli adesso atleta Nba e il capitano della nazionale Luigi Gigi Datome e seguibile online; soprattutto con l’intitolazione, alle 12, della piazza a lui dedicata, in via Guasco, di fronte al Palabigi, lì dove nascono i sogni dei bambini con una palla a spicchi in mano.

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