REGGIO EMILIA – Cento anni fa, il 4 maggio 1922, nasceva a Ciano monsignor Paolo Gibertini, che fu vescovo di Reggio dal 1989 al 1998. Il prelato è morto due anni fa ed è sepolto nella Chiesa parrocchiale del suo paese natale.
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Monaco benedettino per 82 anni, sacerdote per 75, Vescovo per 37. Numeri quasi inimitabili che riassumono la vita di monsignor Paolo Gibertini, canusino di nascita e poi a capo della Diocesi di Reggio e Guastalla alla fine del secolo scorso. Il suo episcopato fu caratterizzato da scelte che ancor oggi caratterizzano la vita della Chiesa locale: volle il museo diocesano che nel tempo è diventato luogo di attrazione per molti visitatori non solo reggiani, diede un forte impulso alla Caritas in quegli anni attenta alle prime migrazioni e alle nuove per quel tempo, povertà, chiese a laici e sacerdoti di impegnarsi di più per la lotta alla droga e per il recupero di persone segnate dalla dipendenza.
Durante l’episcopato di monsignor Gibertini, trovò grande fioritura anche la pastorale giovanile affidata a don Vittorio Chiari con una forte collaborazione con il comune di Reggio per l’attenzione ai ragazzi con particolari fragilità personali e famigliari. Monsignor Gibertini è morto all’età di 98 anni nella casa del clero di Montecchio nel 2020. Prima e dopo l’esperienza alla guida della diocesi di Reggio, aveva operato in Sardegna dove verrà ricordato il 12 maggio nella cattedrale di Ales, cittadina nella quale il coro locale porta il nome del Vescovo reggiano.
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