REGGIO EMILIA – Un lavoro mastodontico iniziato 3 anni fa e che costituisce, nonostante tutto, soltanto la punta dell’iceberg. E’ il portale web nato in questi giorni sui tragici fatti del 7 luglio 1960 in piazza a Reggio Emilia, quando cinque manifestanti, Lauro Farioli, Ovidio Franchi, Emilio Reverberi, Marino Serri e Afro Tondelli, vennero uccisi dalle forze dell’ordine. Per realizzarlo è servita l’unione d’intenti di Comune, Anpi, Cgil e Istoreco, con il sostegno della Regione.

Oltre mille pagine di documenti, tantissimo materiale inedito tra foto, atti giudiziari come la sentenza integrale del processo emessa dal tribunale di Milano nel 1964, centinaia di articoli di giornale dell’epoca e altri materiali, come ad esempio i 700 telegrammi di condoglianze custoditi dalla sola Camera del Lavoro, tra cui quello del poeta Salvatore Quasimodo indirizzato all’allora sindaco Campioli.
“Vogliamo permettere ai cittadini di documentarsi. Il portale è stato progettato con attenzione a scuole, cittadini e ricercatori”, spiega Dario Ferrari Lazzarini, ricercatore di Istoreco.
In sede di presentazione dell’iniziativa, avvenuta in Comune, il sindaco Marco Massari, amico di infanzia del fratello di una delle vittime, Ovidio Franchi, ha commentato: Celebriamo il sacrificio. Un dovere coltivare la memoria civile”.
Tra i vari passaggi istituzionali nel giorno della commemorazione, l’omaggio alle tombe dei caduti al cimitero monumentale, la deposizione di una corona sul cippo dei martiri e di una rosa sulle pietre di inciampo poste dove i giovani furono uccisi. A seguire, gli interventi istituzionali ai giardini pubblici.
Il sito è raggiungibile agli indirizzi www.reggioemilia7luglio1960.it e www.istoreco.re.it/7-luglio.













