REGIO EMILIA – Ieri la Regione ha annunciato che saranno operativi da settembre gli ambulatori per i cosiddetti ‘codici bianchi’ a bassa complessità, che dovrebbero sgravare i pronto soccorso. Anche a Reggio si sta lavorando in questo senso.
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I pazienti classificati in ‘codice bianco’ sono quelli che arrivano ai pronto soccorso con sintomi che non necessitano di cure ospedaliere urgenti e che non hanno complessità diagnostiche o fragilità. Sono circa il 15-20% di quelli che ogni giorno vengono visitati dai pronto soccorso della provincia. Per sopperire alla carenza ormai cronica dei medici dell’emergenza-urgenza anche la Regione Emilia Romagna ha pensato ad ambulatori ad hoc, gestiti da professionisti di continuità assistenziale, l’ex guardia medica. Anche L’Ausl di Reggio sta lavorando in questo senso.
E’ stato pubblicato un bando per un ambulatorio, esterno al pronto soccorso, che dovrebbe gestire appunto i codici bianchi con professionisti delle cure primarie. In pratica ai pazienti con sintomi lievi che si rivolgeranno al pronto soccorso del Santa Maria Nuova di Reggio, una volta valutati al triage come ‘codici bianchi’, verrà data la possibilità di essere visitati in questo ambulatorio dai medici di continuità assistenziale, con idoneità all’esercizio di Medico di Emergenza Sanitaria Territoriale (MEST). In questo modo dovrebbero ridursi anche i tempi d’attesa.
“Stiamo lavorando a questa organizzazione – ci spiega la dottoressa Anna Maria Ferrari, responsabile del reparto di Emergenza-Urgenza – per capire come fare arrivare all’ambulatorio il giusto flusso di pazienti a bassa criticità'”.
In altre realtà questa modalità è già stata sperimentata, al pronto soccorso dell’ospedale di San Donà di Piave, in Veneto, ad esempio, era stata attivata nell’ottobre del 2019. “I risultati – diceva l’Azienda sanitaria della zona ad un mese dalla partenza – sono incoraggianti: i tempi di gestione del paziente, dal momento dell’accettazione alla dimissione, sono passati dalle 4 ore e 30 minuti alle 3 ore e 45 minuti”.
La Regione, che nelle scorse ore ha incontrato le organizzazioni sindacali dei medici, ha inoltre precisato che si attiverà per adottare tutti gli strumenti necessari per riconoscere ai medici e ai professionisti sanitari dipendenti un aumento dello stipendio per le prestazioni aggiuntive svolte in Pronto soccorso fuori dal normale orario di lavoro per far fronte alla situazione emergenziale.
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