REGGIO EMILIA – Nuovo rinvio a giudizio per Santo Gnoni. L’ex dirigente del servizio legale del Comune, oggi in pensione, è chiamato a rispondere dei reati di istigazione alla corruzione e violazione del segreto d’ufficio. Il processo comincerà il 18 gennaio 2023. Una data che è stata comunicata ieri dal giudice per l’udienza preliminare Silvia Guareschi, che ha appunto deciso di rinviare a giudizio Gnoni nelle vesti, in questo caso, di membro della commissione tributaria provinciale.
Questo il ruolo da lui ricoperto all’epoca dei fatti, che risalgono al 2013, quando Gnoni avrebbe sollecitato un “regalo” da 15mila euro in cambio dell’accomodamento di una causa. Una presunta condotta illecita che è caduta però in prescrizione, mentre oggetto del processo è rimasto l’episodio con al centro la presunta istigazione alla corruzione avvenuto nell’ottobre 2015, quando Gnoni avrebbe chiesto a un’autofficina lavori gratis facendo presente la pratica della stessa azienda sotto la lente della commissione tributaria. L’altro episodio riguarda il reato di violazione del segreto d’ufficio legato all’aver fatto battere a un collaboratore del Comune atti della commissione tributaria.
La settimana prossima, il 5 ottobre, ci sarà la prima udienza dell’altro processo a carico non solo di Gnoni, ovvero “Appaltopoli”, che vede l’ex dirigente accusato, assieme ad altri, di turbata libertà degli incanti.











