REGGIO EMILILA – L’8 marzo è riconosciuto in tutto il mondo come un momento dedicato alle donne, una festa per ricordare la loro forza, le lotte sociali, l’impegno contro la violenza di genere e l’importanza di essere libere nella propria femminilità, nei propri diritti, nell’autodeterminazione della propria vita. A metterle alla prova prima l’emergenze sanitaria per il Covid adesso la guerra che le espone con i loro figli. Dallo spirito più combattivo della ricorrenza al fiore che ne è simbolo , la mimosa scelto nel 1946 per la sua capacità di sbocciare in ambienti difficili, continuando a crescere nella sua particolare bellezza.
Diverse le iniziative in calendario per martedi 8 marzo: la Cgil porta in scena alle 17 al Cinema Rosebud a Reggio lo spettacolo di Laura Pozone “Dita di dama” dal libro di Chiara Ingrao che racconta l’inizio degli anni 70, gli anni degli scioperi, delle ribellioni e di un’Italia che sta cambiando (ad ingresso libero e con green pass rafforzato). Il Comune ha organizzato il lungo calendario ‘Trecentossessantacinque giorni donna’ diponibile sul sito del Comune nella sezione eventi: tra i principali ricordiamo domani alle 10 in Sala del Tricolore visibile anche on line, la cerimonia di consegna del Primo Tricolore alle vincitrici del premio “Le reggiane per esempio 2022” per l’ambito “professione e lavoro” a donne di ordinaria straordinarietà che hanno intrapreso professioni considerate solo “maschili”.
Dall’8 al 20 marzo ai Chiostri della Ghiara la mostra “Donne. stereotipi e altre storie“, sabato 19 marzo alle 17 va in scena “Prove di dialogo: Bukowsky/Merini” a seguire alle 18.15 l’approfondimento “Uscire dalla violenza: insieme si può” racconti di esperienze dell’associazione Nondasola.
La Cisl Emilia Centrale nella sala parrocchiale San Francesco da Paola in via Emilia Ospizio 62, alle 15.30 ad ingresso libero viene proiettato ‘We Want Sex’ che parla delle disparità salariali nella fabbrica Ford alla fine degli anni 60. Sempre domani sera alle 21 al teatro Metropolis di Bibbiano “Beatrice e le altre” una riflessione dai toni profondi e anche ironici sulla vita e le relazioni delle donne.
I centri antiviolenza lanciano per il sesto anno consecutivo lo sciopero femminista. Ritrovo alle mattina alle 10 in via Farini per lo sciopero dell’associazione ‘Non da sola’ alle 15.30 in via Crispi lo sciopero non convenzionale e alle 18 in piazza Martiri del 7 luglio un corteo con interventi, flashmob, musiche e slogan. Una festa ma anche un no deciso alla guerra. Sciopero a cui si uniscono i comitati di Base della Scuola COBAS con presidio domani alle ore 10 e 30 in Piazza Casotti a Reggio Emilia.
Al Fuori Orario a Taneto di Gattatico cena alle 20.30 e a seguire “Nel corpo di Emilia” uno spettacolo che indaga la prostituzione lungo la via Emilia. Iniziative dedicate anche alla salute della donna: a Rubiera in collaborazione con Coop Alleanza mercoledì 23 marzo, giovedì 24 e sabato 2 aprile alla Casa della Salute, le Visite senologiche di prevenzione per 25/45enni. A San Polo domani dalle 9 alle 12.30 Visite senologiche gratuite per chi ha un’età inferiore ai 45 anni. Prenotazione obbligatoria alla Biblioteca Comunale.
La lettera delle parlamentari reggiane del Pd
Non è un 8 marzo di festa, piuttosto inedito quanto drammatico.
La guerra è qui, in questa nostra Europa. Le guerre lontane, di cui eravamo solo testimoni distanti, è diventata una guerra vicinissima.
Il nostro pensiero va a coloro che sono da sempre le prime vittime di questa aggressione violenta al popolo ucraino: le donne, i bambini, gli anziani.
A tutte quelle ucraine che abbiamo visto in questi giorni dalle terribili immagini che ci arrivano. Nei loro occhi attoniti cogliamo un sentimento come se quello che sta accadendo fosse incomprensibile, lontano dalla quotidianità, da tutto ciò che le donne fanno ogni giorno a tutte le latitudini: portare i figli a scuola, andare di corsa a al lavoro, fare la spesa, accudire, prendersi cura degli altri.
Le vediamo, invece, cercare di mettere in salvo i figli, attraversare ponti distrutti con passeggini, farli giocare nelle metropolitane, o salutarli mentre imbracciano un fucile o fanno una molotov nel tentativo di resistere. E dall’altro vediamo donne russe manifestare contro la guerra di Putin che non vogliono, portate via brutalmente e arrestate, o madri che cercano disperatamente i propri figli, soldati adolescenti mandati come carne da macello al fronte. E poi ci sono le donne sole, in fuga dall’Ucraina, vittime di ogni violenza e stupro.
Questo 8 marzo lo vogliamo condividere con tutte le donne che stanno fronteggiando una situazione terribile e lottano per cercare una soluzione di pace per il loro domani.
Anche noi le incontreremo in questi giorni, per ascoltare le loro testimonianze i loro vissuti di paura e di violenza, per far sentire la nostra solidarietà nella speranza condivisa che questo orrore possa finire.
Perché la loro storia è la nostra storia
Il nostro impegno, qui e ora, è di sostenere con ogni azione possibile la solidarietà e gli aiuti alla popolazione Ucraina, nell’accogliere i milioni di profughi che stanno arrivando e arriveranno.
Dall’altra vogliamo ribadire con forza che non ci rassegniamo a questo “male”, a questa logica della violenza, del sopruso, della distruzione che tutto ingloba. Che “spezza la parola, la frantuma “.
Che parli invece, ogni tentativo di diplomazia, si apra al più presto ogni possibile varco per fermare questo conflitto.
La forza delle parole per chiedere la pace. Noi ci siamo: nell’aiutare, nell’ascoltare, nell’accogliere. Perché vogliamo continuare a credere che un nuovo linguaggio è possibile, che è necessario continuare a battersi per un nuovo modo di convivere con gli altri e con il pianeta.
La cura di “questo bellissimo, meraviglioso mondo”.
Antonella Incerti e Vanna Iori
Reggio Emilia 8 marzo festa della donna iniziative












