REGGIO EMILIA – Tre esposti. Due indirizzati all’Ispettorato del Lavoro e uno alla procura. Sono tutti a firma del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia e inerenti una presunta inconferibilità di incarico dell’attuale presidente di Fcr, Andrea Capelli, oltre a una sanzione non riscossa dal Comune per l’abbattimento non autorizzato di un centinaio di alberi avvenuto nel 2015 all’interno del piano di riqualificazione della zona Ospizio per l’apertura del Superstore Conad, di cui tanto si parla in questi ultimi mesi.
Ma andiamo con ordine: all’ex capogruppo del Pd in Consiglio comunale il partito di Giorgia Meloni contesta due posizioni. La prima è la mancata applicazione di una legge del 2013, poi superata dal “Milleproroghe”, che vietava l’assegnazione di incarichi amministrativi in enti pubblici a chi, nei due anni precedenti, avesse ricoperto ruoli nello stesso ente. Ebbene, tra il termine dell’incarico di capogruppo Pd in Consiglio e l’inizio di quello di presidente in Fcr, ricorda Fratelli d’Italia, di mesi ne sono passati 14 anziché 24 e, per questo, il partito chiede o l’annullamento della nomina oppure il pagamento di una penale per i 10 mesi di emolumenti incassati, a dire dei meloniani, non dovuti.
Il secondo esposto contro Capelli riguarda, invece, la collaborazione tra l’attuale presidente di Fcr e la Capelli Service. Gianluca Vinci, deputato di Fratelli d’Italia: “Dalla sua dichiarazione dei redditi, che è pubblica, abbiamo riscontrato che risultava un lavoro di tipo dipendente. Questo gli avrebbe comportato il dimezzamento dello stipendio in Fcr, cosa che non è avvenuta”. Entrambi gli esposti, a seguito dei dovuti accertamenti, sono stati inoltrati dall’Ispettorato del Lavoro all’autorità giudiziaria.
Dal canto suo, Capelli si dice sereno: “Per quanto concerne l’inconferibilità, ci sono diversi pareri legali in Comune che citano sentenze per cui è pacifico che non ci siano stati problemi né nella prima nomina di Vecchi né in quella di Massari. Per quanto invece concerne le mie collaborazioni, sono un imprenditore con diversi incarichi in diverse aziende. E’ tutto trasparente e pubblicato sul sito di Fcr”.
Il terzo esposto, come detto, ha invece a che fare con l’abbattimento non autorizzato di alberi per cui il Comune non avrebbe mai incassato la parte che gli spettava dei 20mila euro dovuti alla sanzione comminata all’azienda che aveva svolto i lavori e a Conad in solido. Alessandro Aragona, segretario provinciale di Fratelli d’Italia: “Abbiamo chiesto delucidazioni agli uffici comunali, che abbiamo fatto fatica ad avere e con varie contraddizioni tra gli uffici stessi. Questi verbali, tra l’altro, non sono stati trovati, quindi c’è stata mancata di trasparenza sommata, probabilmente, a dichiarazioni mendaci”.