REGGIO EMILIA – Sono state issate questa mattina sul tetto del Mire, il prossimo ospedale Materno infantile di Reggio Emilia, le tre bandiere di Unione europea, Italia e regione Emilia Romagna che segnano il completamento della struttura dell’edificio. L’usanza, che affonda le proprie radici nella tradizione antica dei mastri muratori, sta a simboleggiare la soddisfazione per il lavoro svolto e il buon auspicio per la realizzazione dell’opera.

A celebrare il traguardo sono intervenuti il presidente della Regione Michele de Pascale, e l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Massimo Fabi. Presenti, inoltre, il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giorgio Zanni, e il sindaco Marco Massari, accolti dal direttore generale dell’Ausl reggiana, Davide Fornaciari.
La prima pietra era stata posta 4 anni fa. Ora, può iniziare la fase finale del primo stralcio. L’edifizio è composto da quattro piani fuori terra e uno interrato, per un totale di quasi 20mila metri quadrati. Ospiterà i reparti di Pediatria, Ostetricia Ginecologica, Psicologia clinica dedicata, Anestesia e terapia del dolore oltre ad aree didattiche e di ricerca.
Davide Fornaciari, direttore generale di Ausl. “Abbiamo previsto due stralci: il primo riguarda l’edificio completato e la Pediatria, che ci auguriamo possa vedere il termine lavori tra fine 2026 e inizio 2027; il secondo invece riguarda la finitura completa e il trasferimento delle unità operative, qui andremo al 2028”.
L’investimento è di 71,4 milioni di euro; oltre 18 arrivano dalla Regione, quasi 4 dalle casse dell’azienda e il resto da finanziamento statale, a cui poi vanno aggiunti gli 800mila euro di oneri di progettazione interamente raccolti negli anni da CuraRE Onlus. “Adesso bisogna iniziare a riempirlo. Brinderemo effettivamente quando l’ospedale inizierà a essere vivo”, ha aggiunto la presidente Deanna Ferretti.













