REGGIO EMILIA – “Stiamo parlando di un luogo di attrattività internazionale, con identità eccezionale, un recupero bellissimo anche dal punto di vista architettonico. Noi come Regione continuiamo a investire nella rete dei tecnopoli, per la loro capacità di tenere insieme università, imprese, centri di ricerca e istituzioni”.
Il Tecnopolo di Reggio compie 10 anni. Nel 2009, quando il gruppo Terex trasferì la produzione e la direzione della ex Fantuzzi Reggiane, l’area di via Agosti fu abbandonata. Nel 2013, quando nel primo capannone ristrutturato fu aperto il Tecnopolo, ci voleva molto ottimismo per pensare che quel progetto avrebbe potuto decollare. Da allora, molta acqua è passata sotto i ponti: nel Parco Innovazione si sono insediate 24 tra aziende e associazioni con 700 addetti. A partire dall’anno prossimo diventerà operativa la sede del quarto Polo universitario di Reggio, dedicato al digitale, con più di 2mila studenti. Quasi metà dell’area dimessa è stata risanata con 70 milioni di investimenti pubblici e privati.
“I risultati stanno arrivando. Il livello degli investimenti era impensabile e molto probabilmente a breve avremo anche altre sorprese”, continua Colla.
Il prossimo futuro è già tracciato: il recupero della cosiddetta “Cattedrale”, a fianco al Capannone 17, per ospitare il corso di studi in Digital Marketing, Its Maker e Crpa, l’insediamento di altre imprese della meccatronica e dell’industria culturale e uno studentato con 80 alloggi realizzati con la riqualificazione della Palazzina M che si affaccia su via Agosti.
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