REGGIO EMILIA – Reggio Emilia è tra le cinque città più verdi d’Italia. Così emerge da una classifica di Legambiente, denominata Ecosistema urbano, che misura le performance ambientali delle 104 città capoluogo di provincia. Reggio risulta la prima tra quelle dell’Emilia Romagna, posizionandosi al quinto posto e guadagnando 7 posizioni rispetto allo scorso anno.
“E’ l’esito di politiche innovative, sviluppate e consolidate negli ultimi 6 anni, e della indispensabile collaborazione e sensibilità dei cittadini: è un riconoscimento per tutti”, sono le parole di soddisfazione del sindaco di Reggio Luca Vecchi.
“Mobilità sostenibile, in particolare estensione e sviluppo della rete ciclabile; raccolta differenziata; numero di alberi per abitante; progetto ‘Reggio Emilia città senza barriere’”, questi gli indicatori all’origine del posizionamento della città ai vertici della classifica. Lo si legge in una nota del Comune nella quale il primo cittadino getta uno sguardo sul futuro “dobbiamo fare meglio, affrontiamo insieme e con maggiore determinazione la sfida della transizione ecologica come valore condiviso e basato su progetti già in cantiere, fra i quali il nuovo Piano urbanistico generale, la nuova Tranvia, l’adesione al Mab Unesco, il Piano di forestazione urbana”.
Nelle classifiche di dettaglio, anch’esse costruite su un campione di 104 città italiane, Reggio Emilia si colloca al:
1° posto per estensione della rete di piste ciclabile (metri equivalenti ogni 100 abitanti): 44,4 metri equivalenti di ciclabili e Zone 30 ogni 100 abitanti. Anche nel 2019, Reggio Emilia fa registrare il valore più alto con 5 chilometri di piste e 3 chilometri di Zone 30 in più rispetto all’anno precedente (30 chilometri di ciclabili in più negli ultimi 6 anni);
4° posto per numero di alberi collocati in aree urbane di proprietà pubblica (strade, piazze, parchi) ogni 100 abitanti: 46 alberi ogni 100 abitanti;
5° posto per raccolta differenziata dei rifiuti, potenziata con metodo porta: 82,9% del raccolto con questa modalità virtuosa. Questa modalità di raccolta è stata estesa nell’arco di 5 anni a 120.000 cittadini reggiani;
Reggio Emilia città senza barriere, oltre contribuire al punteggio generale, ha ricevuto quella che si potrebbe definire una “menzione d’onore”. Si descrive il progetto e si legge, fra l’altro, nel rapporto: “Partito con uno stanziamento di 600 mila euro, si è ormai radicato a Reggio Emilia e oggi ogni settore della Pubblica amministrazione, ma anche i soggetti privati, hanno ben presenti gli obiettivi del progetto che coinvolge anche gli ambiti culturali della città”.
Risultano buoni, nello studio sull’Ecosistema urbano, i numeri indici legati all’inquinamento atmosferico, stabili e positivi i consumi idrici e le energie rinnovabili. Il monte di rifiuti prodotti cresce però dai 695 chili pro capite all’anno, ai 699 del 2019. Fra le annotazioni positive anche l’aumento, nel 2019, di passeggeri del servizio di trasporto pubblico (dagli 87 viaggi per abitante all’anno, a 100). Reggio Emilia può guardare a un Green new deal nella prospettiva 2030, nella convinzione che le città siano sempre di più il fulcro di politiche innovative orientate ad essere sostenibili e a misura d’uomo.
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