REGGIO EMILIA – Nel Giorno della Memoria e del ricordo delle vittime della Shoah c’è da registrare anche un grave oltraggio che ha nuovamente colpito la cosiddetta “baracchina di Piero”, ossia la casetta in legno intitolata alla memoria del combattente partigiano Piero Canovi in piazza Lepanto, a due passi dal ponte di San Pellegrino. Sulla casetta è comparsa una svastica.
La struttura in legno, per oltre 40 anni, è stata l’officina per la riparazione delle biciclette gestita da colui che in tempo di guerra era conosciuto come il partigiano “Peter”, componente del commando dei Gufi Neri nel combattimento di Botteghe d’Albinea del marzo 1945. Canovi, classe 1921, morì nel 2009 all’età di 88 anni. La baracchina era già stata deturpata con simboli nazisti lo scorso giugno ed era stata allora ripulita su iniziativa di Anpi e di altre associazioni.
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