REGGIO EMILIA – Prove di fase due per i servizi socio-educativi della nostra città. Se il futuro è ancora incerto in assenza di linee guida, l’assessore all’Educazione Raffaella Curioni ha annunciato che nelle ultime ore una trentina di bimbi e ragazzi che soffrono di particolari disagi e disabilità ha iniziato, col consenso della Prefettura, ad essere accompagnata all’aperto dagli educatori del Comune, nei cortili delle scuole, per dare qualche ora di sollievo a loro e alle loro famiglie.
L’assessore al Welfare Daniele Marchi ha invece parlato di una parzialissima riapertura, nei prossimi giorni, dei centri diurni: si sta valutando per alcuni ospiti, anche in questo caso le situazioni più gravi e pesanti, un rientro con accompagnamento da parte degli operatori in un rapporto uno a uno. Prudenza è sempre la parola d’ordine.
Intanto, Comune, Legacoop Emilia Ovest e Confcooperative hanno messo a punto un protocollo, uno strumento amministrativo che permetta di salvaguardare l’occupazione continuando, nei servizi rimodulati nel contesto Covid-19 a utilizzare i 300 tra educatori e operatori sociali del comune di Reggio nel modo in cui, in via sperimentale, lo si sta già facendo dal 24 febbraio. A distanza ma comunque presenti tra videochiamate, lavoro digitale, appuntamenti
programmati. Un investimento, per il Comune, di 800mila euro: denaro che era già a bilancio e che con la rimodulazione del lavoro è stato investito senza interrompere il servizio.
Nelle prossime ore, ha aggiunto Curioni, verrà aperto un tavolo di lavoro anche con le istituzioni sanitarie per stabilire l’organizzazione dei campi estivi, che coinvolgono 20mila bambini.
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