REGGIO EMILIA – Quella affiorata in gennaio a Baragalla, in corrispondenza di via Albanesi, non è l’unica discarica abusiva di rifiuti lungo il tratto cittadino del torrente Crostolo. Ce n’è almeno un’altra, circa un chilometro più a monte, nel tratto del torrente che scorre fra via del Buracchione e via Fornaciari, la tangenziale sud-est di Reggio. Se la prima è venuta alla luce a causa dell’ultima piena, che ha eroso gli argini, questa seconda discarica è parzialmente mimetizzata dalla folta vegetazione.
Anche questa si trova sulla destra orografica del torrente. In questo tratto, il Crostolo corre più o meno parallelo a via Moliere. Ad un primo argine piuttosto basso ne segue un altro che separa l’alveo dai campi. E’ proprio in questo argine che sono stati interrati i rifiuti. La discarica presenta alcune analogie con quella venuta alla luce alcuni mesi fa. Anche questa sembra risalire ai decenni scorsi ed è costituita soprattutto da materiali di scarto dell’edilizia. Fra la vegetazione si intravedono tegole, lastre di eternit, ferraglia e bidoni metallici. Il terrapieno è imbottito di rifiuti, anzi sembra essere stato realizzato proprio con questi scarti, che in alcuni casi sono ingabbiati da reti metalliche. Altri oggetti sono stati probabilmente gettati qui in seguito.
Anche se sembra più piccola dell’altra, questa discarica ha comunque un fronte di diverse decine di metri. Intanto più a valle la situazione si presenta non molto diversa da qualche mese fa: dall’argine franato spuntano pneumatici, inerti e sacchi di polietilene che poco a poco finiscono nel Crostolo.
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