REGGIO EMILIA -Non si scopre oggi che il mondo della moda, così scintillante nelle sue manifestazioni esteriori, non è sempre generoso nei confronti dei lavoratori. Ce lo ricorda una lotta sindacale cominciata questa mattina. E’ quella che vede impegnati un centinaio di facchini.
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Sono dipendenti di una società con sede a Milano, che si chiama Pak, ma lavorano nei magazzini di Snatt Logistica di Mancasale e Castelnovo Sotto. Snatt, guidata da Giovanni Fagioli e controllata dalla famiglia, è uno dei gruppi leader del settore a livello nazionale: si occupa di servizi logistici integrati e di movimentazione delle merci a magazzino, oltre che di spedizioni in Italia e all’estero. La lista dei committenti è prestigiosa, soprattutto nell’abbigliamento.
“In questo magazzino si fanno lavorazioni di facchinaggio per la moda, quindi Armani, Adidas, eccetera – spiega il sindacalista Silvio Rosati – Due magazzini a Mancasale e due a Castelnovo Sotto, lavorano per grandi marchi”.
I lavoratori che movimentano gli abiti di Armani e le scarpe Adidas non sono assunti con il contratto della logistica, ma con il contratto multiservizi, più penalizzante, come se non fossero facchini, ma addetti alle pulizie. Soprattutto, sono tutti assunti a tempo determinato con contratto a chiamata. “Se c’è bisogno loro ti mandano un messaggio, altrimenti ti dicono di stare a casa”, ci dice uno di loro. Un altro: “Quanto guadagno in un mese? Se lavoro tutti i giorni 1.100 euro, altrimenti 7-800 euro“.
I lavoratori di Pak impiegati nei magazzini Snatt sono tutti pakistani e bengalesi. Se riescono a risparmiare qualcosa, lo mandano in patria alle famiglie. Raccontano che fino a febbraio hanno lavorato a tempo pieno, facendo spesso anche gli straordinari. Però da quando hanno iniziato a organizzarsi dal punto di vista sindacale per chiedere l’assunzione a tempo indeterminato con il contratto della logistica, sostengono, le ore di lavoro si sono assottigliate. Il contratto a chiamata lo permette. “Questo vuol dire che guadagni 5 euro netti all’ora. Se il caporeparto non li chiama al lavoro, rimangono a casa. L’anomalia è che tutti i dipendenti sono inquadrati in questo modo”, chiosa Rosati.
Un incontro tra sindacato e Pak è stato fissato il 4 aprile, ma la mobilitazione continua, perché molti lavoratori hanno il contratto in scadenza a fine marzo.
Reggio Emilia lavoro sciopero Armani facchini Adidas Snatt contratto a chiamata PakLogistica: dall’alta moda ai facchini pagati 5 euro all’ora. VIDEO