REGGIO EMILIA – “Chiediamo alle persone di partecipare, venendo come se stesse, il più colorate possibile – le parole di Alberto Nicolini, presidente provinciale di Arcigay – Non è un funerale, è un momento in cui raccogliamo le forze, facciamo vedere che questa cosa non ci ha sconfitto, ci ha motivato ancora di più”.
E’ così che Reggio Emilia risponderà a quello che è accaduto mercoledì, quando il parlamento ha bloccato il Ddl Zan. Il Senato ha approvato una procedura richiesta da Lega e Fratelli d’Italia, affossando il testo che propone di intervenire sul codice penale inserendo le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.
L’appuntamento è domani alle 16.30 in piazza Martiri del 7 Luglio. “Non ci fermeranno in 150 che fanno un voto segreto – ha aggiunto Nicolini – quando noi la nostra vita la viviamo alla luce del sole. Il mondo Lgbt e quello delle persone che sono alleate al mondo Lgbt è variegato, è un mondo che si è nascosto per decenni e secoli, è anche un mondo che non torna indietro”. Il clima in questi giorni è pesante. A Casalgrande è stata imbrattata, con scritte minacciose, una delle panchine arcobaleno di recente inaugurazione.
Prima della manifestazione di Arcigay, nella stessa piazza è in programma un altro presidio: a organizzarlo PiùItalia, partito politico di area sovranista vicino agli ambienti di destra. Gli organizzatori prevedono la partecipazione di 400 persone, provenienti soprattutto da fuori città, per protestare contro le politiche governative sul Green Pass, ma sul sito si legge anche la contrarietà al Ddl Zan. Mentre il movimento ufficiale “No al Green Pass” si dissocia e annuncia che non sarà in piazza, le forze dell’ordine saranno impegnate a vigilare che le due manifestazioni effettivamente non si sovrappongano e i due gruppi non vengano a contatto.
“Confidiamo nella civiltà delle persone e nel servizio pubblico che esiste a Reggio Emilia – ha concluso Nicolini – Ci rammarica anche solo il fatto di avere un pensiero per le persone che parteciperanno, che magari arrivano e tornano da sole, ma sono sicuro che non accadrà niente perché noi ci siamo e siamo una comunità forte”.
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