REGGIO EMILIA – “La volontà politica di investimento importante sullo 0-6 che contraddistingue questa città da molto tempo a questa parte ha portato a livelli di scolarizzazione ormai vicini al 60% nei nidi. Consideriamo che l’Italia non arriva neanche al 20%”. Così il sindaco Luca Vecchi.
Il Comune di Reggio punta a innalzare ulteriormente il tasso di scolarizzazione nella fascia di popolazione sotto i due anni. Da parte delle famiglie le richieste non mancano, complice sia una politica di riduzione delle rette, applicata grazie anche a fondi europei messi a disposizione dalla Regione, sia una più diffusa consapevolezza sui vantaggi legati a un’esperienza educativa nei primissimi anni di vita. Succede così che, nonostante il calo demografico, l’anno scolastico 2023-2024 comincia con un dieci per cento in più di domande di iscritti ai nidi della città. “Questo ha determinato liste d’attesa più importanti rispetto allo scorso anno, circa trecento famiglie che attualmente attendono di essere chiamate all’interno della nostra rete di servizi'”, spiega il direttore dell’Istituzione Scuole e nidi d’infanzia Nando Rinaldi.
All’inizio di settembre 2022 i bambini in lista d’attesa erano 240. Oggi se ne contano 327, 87 in più. A fronte di una disponibilità, nei nidi comunali, di 620 posti. Per accorciare la graduatoria il Comune è in attesa di risorse da parte della Regione. Si tratterebbe della riedizione di un finanziamento che un anno fa ha consentito di ampliare l’offerta con 77 posti aggiuntivi. “Questo insieme ad altre riorganizzazioni che abbiamo messo insieme quest’anno – continuo Rinaldi: ad esempio quasi tutti i nidi sono passati a quattro sezioni. Misure che ci consentono di dire che progressivamente nel corso dei prossimi mesi le liste d’attesa si ridurranno significativamente”.
All’orizzonte c’è la costruzione del nuovo polo dell’infanzia al Parco Ottavi. Oltre che sugli spazi il potenziamento va indirizzato anche al personale. “Per una politica di ampliamento al nido occorrono sicuramente un paio di anni”.
Nelle scuole d’infanzia tendono invece a ridursi i nominativi in lista d’attesa. Ora ce ne sono 85, un numero più che dimezzato rispetto a tre anni fa per effetto del calo demografico.
Il sindaco Vecchi, l’assessore Curioni e il direttore dell’Istituzione scuole e nidi d’infanzia hanno visitato anche il Cervi