REGGIO EMILIA – Nove giovani, tra cui un minorenne, sono stati denunciati dalla polizia per la rissa scoppiata il 28 dicembre sotto i portici dell’isolato San Rocco in centro. Protagoniste erano state due bande di giovani, una composta da egiziani l’altra da georgiani, italiani e albanesi che si erano affrontate facendo volare sedie e bottiglie.
I dettagli sono stati illustrati dalla questura in una conferenza stampa questa mattina. Cruciali per le indagini è stato l’ausilio fornito dalla videosorveglianza cittadina. Per quanto riguarda il movente, è verosimilmente collegato a dissidi nati all’interno di un locale in via Filippo Re tra alcuni giovanissimi qualche giorno prima. In quell’occasione si era verificato un momento di alta tensione, che non era però sfociato in una violenta aggressione.
Nei giorni successivi a questi due fatti, la polizia ha svolto un’attività preventiva, con agenti sia in divisa sia in borghese. Un lavoro che ha permesso di bloccare un giovane ragazzo italiano che si trovava all’isolato San Rocco con una pistola giocattolo. Fra le bravate, anche un’irruzione all’istituto “Chierici”, motivata con la giustificazione di voler salutare alcune amiche. “Non sono gang organizzate – ha affermato il questore Antonio Sbordone, in procinto di lasciare Reggio per prendere servizio a Perugia – ma gruppi che comunque creano allarme sociale. Ci sono sintomi di forte disagio in loro”.
Per meglio affrontare queste problematiche, Procura e forze dell’ordine si sono fatte affiancare da uno psicologo: “Siamo di fronte a gruppi dediti al bullismo, individui che soffrono una deprivazione”, le parole di Dino Giovannini, docente di Unimore.
Gian Piero Del Monte
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