REGGIO EMILIA – A”gli autisti di Seta va fatto un plauso, perché hanno un grande senso di responsabilità: l’ultimo episodio solo oggi, un pestaggio”.
Sono quasi le 22 di ieri quando il delegato della Filt Cgil e autista di autobus,Vincenzo Cimmino, ha denunciato in diretta, a Il Graffio su Telereggio, quello che aveva appena saputo: di un’aggressione ai danni di un collega da parte di un ragazzo.
Linea urbana 6, mezzo fermo al capolinea davanti al tribunale, ore 14.30. Tre ragazzi salgono, lui li riprende visto che sono senza mascherina: “Mettetevela, altrimenti non posso farvi salire”, dice. Glielo dice una seconda volta. C’è un piccolo diverbio e poi, all’improvviso, uno dei giovanissimi gli sferra un pugno in piena faccia e il gruppetto scappa. L’autista, 50enne, ha passato la serata al pronto soccorso. Ha un occhio nero, sette giorni di prognosi. “Tutto questo forse si sarebbe potuto evitare – dice Cimmino – se ci fosse stata una paratia”.
Trasporti nel caos come in ogni avvio di anno scolastico. Quest’anno, con la capienza dei mezzi all’80% causa Covid, non ne parliamo. Nelle ultime ore una quarantina di studenti che doveva fare rientro nella Bassa è rimasta a piedi alla fermata del treno locale di Santa Croce, le segnalazioni da parte dei nostri lettori e telespettatori sono numerose.
E’ vero che gli orari degli istituti sono ancora provvisori, è vero che le famiglie, per prudenza, non si stanno muovendo in maniera schematica, come ad esempio ha spiegato l’altro ospite della prima puntata della nuova stagione del programma di attualità di Telereggio, Carlo Vezzali, genitore di un 16enne del Bus: “Al mattino lo portiamo noi, va in autobus solo al ritorno”.
Insomma, è vero che Seta fatica a calcolare i numeri e quindi ad adottare misure ad hoc, ma secondo gli autisti qualcosa si può già fare, come dare agli steward compiti di informazione e non solo di controllo: “Non possiamo contare sul buon senso degli utenti: oggi, sulla linea 2 che è storicamente sovraffollata, è partito un mezzo strapieno e dopo 5 minuti uno mezzo vuoto”, ha detto Cimmino.
In studio anche Paolo Mazzeranghi, vicepreside del “Secchi” con delega all’organizzazione Covid. Tra tutte le disposizioni, la scuola deve fare i conti anche con i ritardi. Molti istituti hanno chiesto dotazioni di cui non si ha notizia, come i famosi banchi a rotelle, che pure “non sarebbero la panacea di tutti i mali” ha sottolineato il docente. “Servirebbe ad esempio per poter riutilizzare un’aula magna splendida che non possiamo usare per il semplice fatto che ha delle poltroncine che non si riescono a sanificare. Li abbiamo chiesti ma non abbiamo saputo nulla”, ha detto.
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