REGGIO EMILIA – Ha fatto ricorso al Tar di Parma RC Impianti, impresa edile di Reggio raggiunta da interdittiva antimafia della Prefettura. La società nega di essere a rischio di infiltrazione mafiosa.
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RC Impianti Immobiliare contro Prefettura di Reggio. L’azienda di costruzioni, che ha sede in città in via Goya, si è rivolta al Tar dell’Emilia-Romagna per chiedere l’annullamento del provvedimento con cui, il 7 ottobre scorso, la Prefettura ha respinto la richiesta della società di iscrizione alla White list ravvisando il rischio di infiltrazione mafiosa. RC Impianti Immobiliare ha chiesto la sospensione cautelare del provvedimento firmato dal Prefetto Iolanda Rolli e l’annullamento di una serie di atti collegati: i verbali di quattro riunioni del Gruppo Interforze, l’inserimento nel casellario informatico dell’interdittiva antimafia disposto dall’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) e una lettera del Comune di Reggio sul possibile stop a un cantiere di Massenzatico.
Presidente della società è Martin Capretta, titolare del 95% delle quote, mentre il restante 5% è intestato a Salvatore Ruggiero. Secondo la Prefettura, la ditta sarebbe a rischio di infiltrazione mafiosa perché la moglie di Capretta è figlia di Angelo Pantaleone Aracri, considerato “contiguo alla cosca Grande Aracri”, e di Pasqualina Lerose, sorella di Domenico, in passato amministratore unico di una società, la Solar Power, colpita nel 2012 da un’interdittiva del Prefetto De Miro.
Inoltre la Prefettura evidenzia che Pantaleone Aracri in passato era solito ospitare nel suo ristorante di Cella boss mafiosi come Nicolino Grande Aracri e Francesco Lamanna. Una ricostruzione respinta in blocco dalla società, che nel ricorso si dichiara totalmente estranea al contesto criminale. Altrettanto estranei sarebbero i suoceri di Capretta. Nel ricorso al Tar dell’azienda, si legge che l’interdittiva della Prefettura è “priva di riscontri oggettivi” e che Pantaleone Aracri e Pasqualina Lerose hanno precedenti penali nulli o irrilevanti. Un provvedimento, secondo i ricorrenti, basato su affermazioni datate e non verificate, e dunque immotivato, che avrebbe causato a RC Impianti gravi danni di cui la società chiede il risarcimento. Il 15 dicembre scorso la Giunta comunale ha deliberato di resistere in giudizio e con ogni probabilità altrettanto farà la Prefettura.
Aggiornamento 15 aprile 2021
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