REGGIO EMILIA – Dopo i pestaggi e le rapine compiute nel centro della città, dopo aver fratturato il setto nasale a un 48enne al Parco del Popolo e aver sfigurato in volto con una lama un giovane al parcheggio della ex caserma Zucchi, si vantavano sui social network esaltando le proprie azioni criminose. I componenti della banda che ha imperversato nei mesi scorsi nel cuore di Reggio, giovani di origini tunisine, appena o quasi maggiorenni, cercavano approvazione e visibilità sul web ed é stato questo uno degli elementi attraverso cui gli investigatori li hanno individuati: “E’ emersa questa autocelebrazione” sottolinea Giuseppe Maggese a Tg Reggio.
Giovanissimi alla continua ricerca di soldi, con cui – in base alle ipotesi investigative – acquistare stupefacenti.
Pericolo terminato dunque?: “Spero che si sia riusciti a neutralizzare alcuni di questi soggetti che sono quelli che noi sapevamo aver creato maggiori problemi”.
Tra i componenti della banda, uno non é stato rintracciato. L’ipotesi é che possa avere lasciato il nostro Paese.
Leggi e guarda anche
Reggio Emilia polizia baby gang rapine pestaggi Giuseppe MaggeseRapine e pestaggi, sgominata una banda giovanile a Reggio Emilia. VIDEO