REGGIO EMILIA – 4 aprile 2024: una ventina di associazioni di volontariato, organizzazioni umanitarie, sindacati ed enti pubblici – fra cui Ausl, Cgil, Cisl, Uil e Caritas – firmano con il Comune di Reggio un progetto chiamato “Stazione in”. Il Comune si impegna a progettare insieme agli altri soggetti firmatari e a finanziare una serie di azioni sociali, sanitarie e educative per migliarare la qualità della vità nella zona di piazzale Marconi. Nelle settimane scorse, Camera del Lavoro, L’Ovile, La Vigna, Città Migrante e altre associazioni firmatarie del patto, in una lettera aperta, hanno sostenuto che il progetto segna il passo, messo ai margini da zone rosse e richieste di invio dell’Esercito. E’ così?
Il sindaco Marco Massari assicura di no. Ma con quali risorse viene finanziato il progetto Stazione In? L’amministrazione comunale, rispondendo a un accesso agli atti del consigliere della Lega Alessandro Rinaldi, ha quantificato in 273mila euro gli stanziamenti annui per gli interventi sociosanitari ed educativi in zona stazione. La somma comprende i fondi destinati al circolo Binario 49, alla Spazio Raga, allo spazio comunale IV 11, al doposcuola di via Turri 27 e al punto ristoro Ca’ Reggio di piazza Domenica Secchi. A questi luoghi di aggregazione si affiancano l’unità di prevenzione mobile, che segue persone con problemi di tossicodipendenza, e il servizio degli educatori di prossimità, a sostegno di adulti in condizione di emarginazione.
Si tratta di esperienze attive da anni, di iniziative che esistevano ed erano sostenute economicamente già prima del lancio del progetto Stazione In. Resta invece per ora nel limbo la realizzazione di un presidio socio-sanitario nei pressi della stazione, previsto dal patto ma non ancora realizzato. La stessa cabina di regia tra i soggetti firmatari si è riunita di rado in questi 11 mesi. Il sindaco Massari ha tuttavia assicurato che il Comune continuerà a sostenere il progetto “con risorse, interventi e azioni mirate”.