REGGIO EMILIA – Sono passati 63 anni ma Reggio non dimentica i suoi martiri: Lauro Farioli, Ovidio Franchi, Emilio Reverberi, Marino Serri e Afro Tondelli, caduti in difesa dei diritti, della libertà e della democrazia.
Le celebrazioni prenderanno domani il via alle 17, quando al cimitero monumentale i rappresentanti delle istituzioni renderanno omaggio alle tombe dei caduti. Poi, in piazza Martiri del 7 Luglio, alle 17.45, la deposizione della corona ai piedi del monumento e il percorso lungo le pietre d’inciampo posate nel punto esatto della piazza in cui i cinque giovani furono colpiti. Stavano partecipando a una manifestazione pacifica promossa dalla Camera del Lavoro di Reggio Emilia, in segno di protesta contro il Governo Tambroni, democristiano ma sostenuto dal movimento sociale italiano. Arrivò la polizia che sparò sulla folla. I cinque ragazzi con la maglietta a righe caddero sotto i colpi delle forze dell’ordine.
Il processo finito nel nulla è una ferita ancora aperta per la città. Alle 18 ai giardini pubblici si terranno gli interventi istituzionali, tra cui quelli della giornalista Lucia Annunziata e di Ettore Farioli, figlio di Lauro. Da Reggio a Gattatico, a Casa Cervi, luogo simbolo della Resistenza: proprio nella serata del 7 luglio prenderà il via la 22ª edizione del Festival di Resistenza, che proseguirà fino al 25 luglio.
Reggio Emilia Martiri del 7 luglio 1960










