REGGIO EMILIA – Nei giorni scorsi è stato eseguito, per la prima volta a Reggio Emilia, un intervento di stimolazione cerebrale profonda in un paziente affetto dal morbo di Parkinson.
La tecnica, internazionalmente conosciuta come Dbs – Deep Brain Stimulation – è stata eseguita all’ospedale Santa Maria Nuova da un’equipe multidisciplinare coordinata dal direttore del reparto di Neurologia, Franco Valzania, e composta, tra gli altri, dall’anestesista Francesca Cigarini e dal neurochirurgo Riccardo Stanzani.
L’intervento, eseguito per buona parte del tempo a paziente sveglio, consiste nell’impianto chirurgico di elettrocateteri in aree del cervello deputate al controllo dei movimenti. I nuclei della base – questo il loro nome – vengono connessi a un dispositivo medico in tutto simile a un pacemaker cardiaco, che viene posizionato vicino alla clavicola.
Il dispositivo, ricaricabile e programmabile dall’esterno, opera tramite impulsi elettrici inviati ai nuclei della base e blocca l’attività patologica responsabile dei sintomi disabilitanti tipici della malattia: il tremore, la lentezza e la rigidità, i disturbi del cammino. La Dbs è una tecnica indicata in pazienti che abbiano sintomi resistenti alla terapia farmacologica, selezionati secondo un protocollo internazionale messo a punto da numerosi specialisti. Grazie alla Dbs è possibile un miglioramento significativo della qualità di vita e dell’autonomia, con risultati soddisfacenti in oltre l’85% dei casi trattati.
In Italia la Dbs è praticata da circa 20 centri, di cui 3 in Emilia Romagna. Con l’introduzione di questo trattamento, il centro Parkinson di Reggio Emilia si allinea ai migliori istituti di cura italiani.
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