REGGIO EMILIA – “L’idea dell’archivio digitale del disegno infantile nasce da alcune certezze, la prima è che il linguaggio visivo è stato il primo utilizzato dagli uomini, prima della parola”. Così Stefano Calabrese, docente del dipartimento di Educazione e Scienze Umane di Unimore.
I disegni che realizzano i bambini anche molto piccoli offrono una prospettiva preziosa sulla percezione del mondo dei nostri antenati e sulle modalità di espressione e comunicazione umana. Sono dunque importanti per capire il passato e per costruire il futuro. Il neonato “Archivio Digitale del Disegno Infantile”, un progetto dell’Università di Modena e Reggio che è unico a livello internazionale, si basa su queste fondamenta e sul presupposto che il disegno vada reintrodotto o potenziato nelle scuole di ogni ordine e grado. “Tutte le attività di disegno ci parlano, sono importanti dal punto di vista cognitivo”.
L’archivio digitale del disegno infantile è disponibile in consultazione gratuita e contiene una banca dati di narrazioni visive prodotte da bambini da 0 a 14 anni, suddivise per età.
“I bambini lasciano tracce dai primi mesi di vita, con un processo percettivo che poi diventa un processo cognitivo – spiega Ludovica Broglia di Unimore – In queste tracce vengono riconosciute vere e proprie figure. Nel periodo adolescenziale il codice iconico si trasforma in una possibilità di espressione identitaria oppure di interazione sociale”.
Il progetto è stato presentato, con una cerimonia di inaugurazione, a Palazzo Baroni. “La nascita di questo archivio è molto importante anche perché in futuro accoglierà disegni di bambini provenienti da tutto il mondo”, chiosa Valentina Conti di Unimore.