REGGIO EMILIA – “Oggi quello che manca è un piano di risorse per la giustizia penale, che il Ministero non riesce ad approntare”. L’allarme lanciato da Calogero Gaetano Paci durante la puntata di Decoder dello scorso 24 gennaio su Telereggio, trova conferma nei numeri che lo stesso Procuratore Capo di Reggio Emilia ha trasmesso al Csm, al Ministro Nordio e al Procuratore generale della Cassazione. In Procura a Reggio manca il 40% dell’organico amministrativo e il 50% dei magistrati. Garantire la sicurezza chiesta dalla città, significa anche consentire alla procura di avere le risorse umane necessarie per lavorare al meglio e che oggi non ci sono. Un accorato appello, raccolto dalla deputata reggiana del Pd, Ilenia Malavasi, che ha depositato un’interrogazione al Ministro della Giustizia per sapere “quali iniziative urgenti il Ministro Nordio intenda avviare per aumentare le piante organiche della Procura di Reggio Emilia, tenendo conto della preoccupante crescita dei fenomeni legati alla criminalità organizzata”.
A rafforzare la richiesta, i freddi numeri con la Procura reggiana tra quelle più in difficoltà con ben 2000 pendenze per ogni magistrato, la cifra più alta a livello nazionale, e con la crescita costante dei reati. Ben 16.875 quelli rilevati dai Carabinieri nel 2024 rispetto ai 14.649 dell’anno precedente. In costante crescita anche lo spaccio di stupefacenti e l’attività di organizzazioni criminali con l’Ufficio Antiriciclaggio di Bankitalia, che pone Reggio Emilia, dopo Milano e Brescia, al terzo posto tra le province con la più alta incidenza di infiltrazioni mafiose e criminalità economica e riciclaggio e al primo per numero di interdittive antimafia.