REGGIO EMILIA – Tra pochi giorni partirà una raccolta fondi per acquistare i mobili della “casa arcobaleno”, l’appartamento protetto per le persone vittime di discriminazione a causa dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere.
Il progetto, voluto da Arcigay, ha subìto qualche rallentamento a causa del Covid, ma l’abitazione è già stata individuata. Ieri sera a Il medico e il cittadino il presidente provinciale di Arcigay, Alberto Nicolini, ha annunciato che il primo appartamento della casa arcobaleno sarà intitolata allo scrittore Pier Vittorio Tondelli, morto 30 anni fa. “Da adolescente mi nascondevo – ha raccontato Nicolini – Andare a casa di qualcuno e trovare i suoi libri voleva dire sentirsi accolto, un omaggio a qualcuno che ha cambiato il nostro modo di essere e lo ha cambiato in meglio. Quando apriremo la casa? Sarà questione di alcune settimane, abbiamo già una lista di attesa”.
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