REGGIO EMILIA – Nuovi occupati in calo del 35% rispetto allo stesso periodo del 2019 e quasi 4mila posti di lavoro persi tra marzo e maggio. E’ la Lapam Confartigianato a lanciare l’allarme sulla situazione reggiana. Secondo i dati raccolti dall’Ufficio studi dell’associazione di imprese, la riduzione è dovuta per il 79% al calo dei rapporti a tempo determinato, ma è molto profonda anche la diminuzione dei lavoratori a somministrazione. Scende meno l’apprendistato, mentre i contratti a tempo indeterminato registrano un piccolo segno più. Commercio, settore alberghiero e ristorazione gli ambiti più in sofferenza, poi ci sono i servizi e il settore dell’industria. Va meglio per agricoltura e costruzioni, che sono comunque in calo di circa il 10%.
‘I dati dimostrano quello che diciamo da tempo: la soluzione per il mantenimento dei posti di lavoro non è il divieto di licenziamento – dice il presidente Lapam Gilberto Luppi – Le imprese assumono o mantengono l’occupazione se hanno prospettive reali di ripartire e la cassa integrazione, come gli altri strumenti di sostegno, è utile per un tempo limitato ma non può durare in eterno. Vanno messi in campo strumenti di sostegno all’economia e non di semplice assistenzialismo. Chiediamo a chi ne ha il compito di intervenire in fretta per dare un sostegno concreto alle imprese e agli imprenditori. Il tempo stringe e l’autunno rischia di diventare drammatico’.
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