REGGIO EMILIA – E’ morto la scorsa notte Remo Fornaciari, a lungo impegnato nella mobilitazioni a favore delle popolazioni oppresse di Sudafrica e Mozambico negli anni ’70 e ’80. Dal pomeriggio di oggi la camera ardente presso la sede della Croce Verde, i funerali si terranno lunedì alle 11.30 con partenza dalla Croce Verde per il cimitero di Coviolo per la cremazione.
Se Reggio Emilia ha una mente aperta, uno sguardo che va al di là dei propri confini, un cuore grande, un po’ lo deve anche a lui. Remo Fornaciari se n’è andato dopo aver appena festeggiato il proprio 94° compleanno. Era nato nel 1930. Il suo nome è legato alla mobilitazione, guidata da Giuseppe Soncini, che ha contraddistinto Reggio sulla scena internazionale nel corso degli anni ’70 e ’80 a favore delle popolazioni oppresse di Sudafrica e Mozambico.
Tra il 1973 e il 1986, insieme alla moglie Olga Riccò, accolse nella propria abitazione in città Samito Machel, il figlio di Samora Machel, allora leader del Fronte per la Liberazione del Mozambico e futuro presidente del proprio Paese. Proprio Samito Machel, classe 1969, oggi esponente di spicco della vita politica mozambicana, in un messaggio indirizzato ai famigliari di Remo ha espresso il proprio cordoglio annunciando l’intenzione di raggiungere Reggio Emilia quanto prima.
In una intervista rilasciata a Telereggio nel novembre del 2022, in occasione della missione guidata dall’allora sindaco Luca Vecchi a Maputo, lo stesso Samito aveva ricordato con commozione la sua infanzia nella nostra città.
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