REGGIO EMILIA – Oggi è il terzo anniversario della tragica scomparsa di Kobe Bryant, stella del basket mondiale morto in un incidente in elicottero nel 2020 insieme alla figlia Gianna e ad altre sette persone. Tante le iniziative per ricordarlo nella città in cui è cresciuto e alla quale era particolarmente legato.
La grande parabola sportiva del campione dei Lakers era partita proprio da Reggio Emilia, città che lui stesso ricordava sempre con particolare affetto ogni volta che parlava di se stesso. La tragica scomparsa il 26 gennaio 2020 in quel terribile schianto a Calabasas, in California, ha sconvolto tutto il mondo, non solo sportivo, e particolarmente la nostra città dove la stella Nba era cresciuto da bambino.
Per questo, oggi sono tante le iniziative organizzate per ricordarlo. Questa mattina l’appuntamento è stato nella piazza che porta il suo nome e quello della figlia, di fianco al PalaBigi, che ospita la mostra fotografica en plein air “Reggiano Forever”.
Alle 21, poi, al cinema Rosebud c’è la proiezione gratuita del documentario “Kobe-Una storia italiana”, realizzato in gran parte proprio nella nostra città. Prima, si è invece tenuta la proiezione per le autorità: sono intervenuti il sindaco Vecchi, l’assessore allo Sport Curioni, Manghi in rappresentanza della Regione, Fabio Abagnato della Emilia Romagna Film Commission, Davide Giudici presidente provinciale Fip e amico di Kobe.

Le autorità in sala al Rosebud durante la visione del documentario su Kobe
Presenti in sala anche alcuni atleti del basket delle squadre di Pallacanestro Reggiana, Scuola Basket Reggio Emilia, Basket 2000, Basket Jolly, Unione Sportiva La Torre, Gruppo sportivo Arbor, Nuova Cupola, Polisportiva Pegaso, Basket Reggio, Unione Sportiva Reggio Emilia e Basket Tricolore.
Inoltre, l’amministrazione renderà omaggio al campione illuminando questa sera di giallo e viola i ponti di Calatrava.
Le parole del sindaco luca Vecchi
La tragica scomparsa di Kobe e Gianna Bryant colpì e scosse il mondo intero. Non poteva non essere così anche a Reggio Emilia, dove Kobe visse diversi anni della propria vita e dove mantenne un legame è una relazione con tanti amici. Reggio Emilia ha sempre avuto un rapporto speciale con la memoria dei fatti che segnano la sua storia. È da qui che è nata la volontà di dedicare una piazza di Reggio Emilia, quella del Palasport, a Kobe e Gianna, e di ricordarli ogni anno con alcune iniziative. E stato un modo per interpretare lo spirito della città, che ha apprezzato e partecipato. Se Kobe è diventato ciò che la storia del basket ricorderà per sempre, lo deve in parte anche a quanto accadde a Reggio Emilia nella sua adolescenza. Ricordarlo è anche un atto di rispetto e consapevolezza di tutto questo.
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