REGGIO EMILIA – Mondo dello sport in lutto per la morte di Gianluca Vialli: l’ex calciatore, 58 anni, si è spento in un ospedale a Londra dopo aver lottato per 5 lunghi anni contro la malattia.
Era il 15 novembre del 2020: Vialli, sia pure debilitato dalle cure contro il tumore al pancreas che lo aveva colpito nel 2017, non aveva rinunciato al suo impegno di capo delegazione della nazionale italiana di calcio e aveva visitato insieme al presidente della Figc Gabriele Gravina il Centro Oncologico ed Ematologico dell’ospedale di Reggio Emilia. Una presenza organizzata allo scopo di ringraziare gli operatori e i professionisti sanitari impegnati a fronteggiare la pandemia.
La squadra azzurra allenata da Roberto Mancini la sera stessa avrebbe affrontato la Polonia allo stadio Città del Tricolore in un incontro valido per la Nations League, vinto poi 2-0. Vialli e Gravina al Core erano stati accolti, oltre che dalle autorità e dal personale sanitario, anche dall’assessore regionale Raffaele Donini e dal sindaco Luca Vecchi. L’ex centravanti, tra i simboli della storia del calcio del nostro Paese, non rilasciò interviste ma si intrattenne con con medici, ricercatori e infermieri esprimendo loro messaggi di sostegno e condivisione.
Gli almanacchi legano l’inizio della carriera di Vialli alla Reggiana: fu proprio contro la squadra granata che l’attaccante allora 17enne segnò il primo gol da professionista. Era l’11 ottobre del 1981, la partita era Cremonese-Reggiana finita 3-0. Vialli siglò il raddoppio al 9′ del secondo tempo. Era la Reggiana allenata da Romano Fogli con Gianfranco Matteoli a guidare il centrocampo. Di Vialli si ricorda, inoltre, una rete in un Reggiana-Juventus 2-1, sfida di Coppa Italia: stadio Mirabello, 26 ottobre 1994, il gol del bianconero venne ribaltato da Sgarbossa e poi Accardi.
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