REGGIO EMILIA – La vernice, o meglio il suo colore, è uno dei fattori del problema. Via San Zenone, l’omonimo piazzale e via del Portone rientrano in quegli isolati di centro storico nei quali cinque anni fa il Comune introdusse una novità riguardante la segnaletica orizzontale. Nelle aree di sosta le righe blu furono affiancate da quelle bianche. Di queste ultime restano tracce sbiadite. Così che in modo analogo è svanito il loro significato: indicherebbero che nelle ore diurne i parcheggi sono a pagamento, mentre tra le 20 e le 8 del mattino successivo sono riservati ai residenti in possesso del permesso da rinnovare ogni tre anni versando 50 euro. Le altre categorie che possono occuparli nella fascia oraria dopo le 8 di sera sono i disabili e i proprietari di veicoli elettrici. Dettagli che compaiono sui cartelli posizionati nella zona.
Segnali a cui pochi prestano attenzione, dicono i cittadini che abitano nei dintorni, lamentando lunghi pellegrinaggi in cerca di uno stallo libero alla sera. Complice del disagio pare appunto che sia la pittura bianca trasformatasi in inchiostro simpatico. Il mercoledì, il venerdì e il sabato, nelle serate della cosiddetta movida, chi parcheggia ignora completamente la segnaletica verticale. Quasi mai vengono staccate multe dalla polizia locale. I cui agenti pare chiudano un occhio anche in occasione delle partite di basket al Palbigi, quando le vetture finiscono letteralmente in mezzo al parco San Zenone, circondandolo anche all’altezza degli accessi, a tal punto da costringere chi vuole usufruire del verde a scavalcare qualche cofano.
Sollecitato più volte dai residenti, via mail e al telefono, l’ufficio tecnico del Comune fa sapere che a breve è in programma un intervento per ripristinare in modo chiaro le righe degli stalli.
Reggio Emilia, il pasticcio dei parcheggi in via San Zenone. VIDEO
7 aprile 2023Attorno all’omonimo giardino pubblico le righe bianche che affiancavano quelle blu sono pressoché scomparse. I residenti, cui sarebbero riservati gli stalli dopo le ore 20, lamentano l’impossibilità di trovare posto












