REGGIO EMILIA – La parola “limite” non esiste per i ragazzi e le ragazze che praticano il paraclimbing, l’arrampicata sportiva dedicata alle persone con disabilità. Nonostante le difficoltà nello scalare le alti pareti, i 22 atleti che questo fine settimana si sono sfidati nella palestra Just Climb di via Caduti delle Reggiane hanno dato prova che nella vita nulla è impossibile.
“La competizione è importante perché è la seconda tappa di Coppa Italia e questo è il secondo anno che riusciamo a organizzare tre incontri per i nostri atleti – le parole di Cristina Cascone, direttrice tecnica della nazionale italiana – E’ una volontà specifica per far crescere l’adesione a questa disciplina sportiva. L’obiettivo è far crescere il movimento agonistico anche in ottica di alto livello. Bellissimo il fatto che in questa tappa, così come nella scorsa a Bologna, abbiamo trovato dei giovani che si stanno avvicinando alle competizioni e che sono anche abbastanza forti. Per quanto concerne il paraclimbing, ci stiamo avvicinando sempre più agli standard del comitato internazionale paralimpico, così da poter partecipare alle paralimpiadi di Los Angeles del 2028″.
Prima di quell’anno, la nazionale italiana affronterà la prima tappa di Coppa del Mondo a South Lake City, negli Usa, il prossimo fine settimana. Tra gli atleti che vi parteciperanno ci sarà anche Nadia Bredice, che ai Mondiali di Mosca dello scorso anno ha conquistato la medaglia di bronzo: “Sicuramente, questo è uno sport che richiede tanta costanza, tanto lavoro – ha detto – Non è facile nemmeno trovare un team di persone affiatate, soprattutto per un non vedente perché è un lavoro a metà. Io ho bisogno di qualcuno che mi dica dove andare, quali prese prendere, quindi la simbiosi, la conoscenza e la costanza sono basi fondamentali”. Cosa diresti ad una persona che vorrebbe iniziare l’arrampicata? “Di farlo immediatamente, perché è bellissimo. Comunque sia, anche se richiede tanto, dà tanto. Quindi, lo consiglio a tutti. E’ concentrazione, equilibrio, soddisfazione, superamento dei limiti”.
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