REGGIO EMILIA – Riguarda il parcheggio scambiatore di via Cecati la prima riqualificazione del verde compresa nel programma denominato “Urbano Naturale”. Si tratta di lavori che miglioreranno l’aspetto e la qualità del verde pubblico a ridosso, oltre che delle aree di sosta, delle piazze e delle strade. Ma i luoghi nei quali si concentreranno gli interventi sono in particolare i parchi. Sei quelli interessati dalla prima fase del piano, per la quale sono stati investiti 200mila euro. Le oasi nella lista sono il parco Sandro Pertini a Pieve, il Parco Velmore Davoli, nel quartiere di Buco del signore, il bosco urbano ‘Dario Fo’, lungo la tangenziale sud, il parco Gattalupa a San Maurizio e quelli di via Jacopo da Mandra a Santa Croce, di via Fontanesi a Massenzatico.
Urbano Naturale: tutti gli interventi
a Reggio Emilia (clicca e scarica)
“Quello che presentiamo oggi è un progetto che racconta una città che ha deciso di assumere la sfida ecologica e di farsi carico dei cambiamenti climatici in corso. Non a caso siamo passati dal 44esimo al secondo posto nella classifica Legambiente – ha detto il sindaco Luca Vecchi illustrando il piano – Forestazione e piantumazioni sono obiettivi del mandato che stiamo portando avanti con convinzione, competenza e attenzione ai quartieri e ai luoghi frequentati dai cittadini. Tutto questo funziona grazie anche alla collaborazione delle tante persone che si presentano assai numerose alle giornate di distribuzione di piante e che partecipano in prima persona all’incremento del verde rendendo possibile la piantumazione anche su aree private”.
“Questa fase di interventi, per un investimento di 200mila euro, sono basati su un approccio al verde che tiene conto del necessario adattamento ai cambiamenti climatici – ha spiegato l’assessore comunale alle Politiche per la Sostenibilità Carlotta Bonvicini – Abbiamo realizzato una mappatura del territorio per analizzare la vulnerabilità urbana in termini di siccità e isole di calore per comprendere dove intervenire con opere di forestazione e creazione di oasi microclimatiche, con bassissimo bisogno di manutenzione, in grado di generare raffrescamento estivo. Con queste azioni interveniamo sui primi sei parchi cittadini, ma anche in aree di sosta e lungo percorsi ciclopedonali per creare zone di riparo dalla calura estiva. Lo facciamo con attenzione alla capacità di adattamento delle piante, realizzando impianti di irrigazione ma anche scegliendo essenze in grado di resistere meglio alla siccità”.
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