REGGIO EMILIA – Lo stato di nostri corsi d’acqua dal punto di vista ambientale è piuttosto critico, e i cambiamenti ambientali, con questi improvvisi episodi di maltempo non fanno che aggravare la situazione. In una serie di servizi vediamo in che condizioni versano, cominciamo dal Crostolo.
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“Il Crostolo ha una scarsità idrica e difficilmente si riescono a diluire gli scarichi, che grazie al cielo sono depurati, ma che prima o poi finiscono nei corsi idrici”. A parlare è Silvia Franceschini, referente regionale dell’Arpae per lo stato dei corsi d’acqua.
Il Crostolo è un corso d’acqua a carattere torrentizio e a causa del suo bacino basso e limitato ha una tendenza naturale alla siccità nel periodo estivo, d’inverno non riesce ad accumulare una portata significativa, anche a causa delle nevicate in calo. “In questo contesto il fenomeno dei cambiamenti climatici si percepisce, e sta portando ad una esasperazione di questo carattere torrentizio. Ci troviamo con secche prolungate”.
La conseguenza è che spesso in estate il deflusso minimo vitale scende sotto al livello di salvaguardia delle specie che abitano il torrente. “E anche le biocenosi fluviali vivono una sofferenza”.
A metà luglio il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale ha rilasciato 60mila metri cubi d’acqua nel tratto cittadino del Crostolo, prelevati per lo più dal Secchia. Ma dal punto di vista ambientale – secondo Arpae – questi interventi hanno una scarsa efficacia e l’effetto di sollievo si esaurisce in qualche giorno. “Intervento positivo, non risolutivo delle dinamiche o della qualità ecologica – sottolinea Franceschini – Anche se danno sollievo al tratto cittadino in termini di odori e fruibilità”.
I recenti eventi di maltempo inoltre, con bombe d’acqua e grandine, non fanno che peggiorare la situazione già compromessa. “Destabilizzano le biocenosi che vengono sconvolte da questi eventi”.
In un prossimo servizio parleremo dello stato dell’Enza.
Torrenti senza acqua: “L’Enza soffre, a rischio l’equilibrio ambientale”. VIDEO